Cagliari, 26 luglio 2018 – Gli stati maggiori della filiera lattiero-casearia ovina sarda si sono incontrati oggi in Regione in occasione del Tavolo del latte convocato dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, per fare il punto sullo stato di salute del comparto, con la chiusura dell’ultima campagna ormai in vista e alle porte della prossima stagione 2018-2019.

Tutti intorno a un tavolo per ragionare innanzitutto su produzioni del latte e trasformazione dei formaggi, tenendo sempre ben a mente i margini di tenuta o di crescita dei mercati nell’ottica di garantire un prezzo del latte dignitoso per i pastori. Ai lavori hanno partecipato, oltre a Caria, i direttori generali dell’Assessorato e delle Agenzie Agris, Argea e Laore, i rappresentanti delle associazioni di categoria agricola, del mondo della cooperazione, quindi Abi e ConFidi. E poi l’Oilos, le organizzazioni dei produttori dei pastori, la trasformazione privata e cooperativistica, i Consorzi di tutela di Pecorino romano, Fiore sardo e Pecorino sardo, e altri portatori di interesse.

Il direttore generale di Agris Sardegna, Roberto Zurru, ha illustrato alcuni dati, ancora in elaborazione e che saranno presentati nei prossimi giorni, sulle produzioni del latte ovino in Sardegna nelle ultime stagioni. Caria ha quindi invitato tutti i presenti a “misurare le dichiarazioni e i commenti sugli andamenti produttivi di latte e formaggi, poiché spesso capita che certe notizie, date anche in buona fede, possono causare danni al precario equilibrio della filiera.

“Con ragionamenti oculati e con una programmazione delle produzioni casearie attenta – ha concluso l’assessore – si possono affrontare i prossimi mesi con maggior forza e stabilità”. Durante il lungo faccia a faccia si è parlato di Pegno rotativo e diversificazione delle produzioni, di programmi per l’internazionalizzazione delle vendite dei formaggi e di nuove collaborazioni con il neo ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio.

Dati. La Sardegna, con circa 3milioni di pecore allevate sull’Isola, produce ben oltre la metà del latte ovino d’Italia. Questa materia prima viene trasformata per circa il 60% nelle tre DOP casearie sarde, mentre la parte rimanente, se lavorata e non rivenduta come latte grezzo fuori regione, è utilizzata per altri tipi di formaggi.</span>

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Source: Home Regione

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