Pregiatissima Sindaca,
Vederla arrampicarsi sugli specchi per giustificare la Sua incapacità amministrativa, ormai sorprende solo chi non La conosce. Chi, invece, ha modo di constatare Le Sue quotidiane performance, non si meraviglia di niente, neanche quando camuffa gli scivoloni in modo plateale. Rimescolare la verità per darle una nuova forma, a Lei più congeniale, e poi ridistribuirla ai Cittadini sotto forma di “dogma di fede” è infatti diventata una prassi a cui Lei ricorre quando non ha alcuna altra carta da giocare.
Venendo al tema di oggi, ossia le “biciclette obsolete“, occorre ripassare un pò di storia per inquadrare l’argomento, in modo che Lei, in primo luogo, capisca esattamente a cosa ci riferiamo. Tenga perciò presente che la precedente Amministrazione aveva ottenuto un finanziamento europeo di circa 400 mila euro per la valorizzazione del Sito di Interesse Comunitario (SIC) “Foxi Durci“, alla foce del rio Pula. Il progetto prevedeva la realizzazione di passerelle su entrambi i lati del fiume, una stazione di Bike Sharing, la fornitura di un’auto elettrica e di 8 biciclette a pedalata assistita e 2 a pedalata tradizionale. Dall’articolo sull’Unione Sarda comparso ieri, Lei parla di biciclette vecchie ormai inutilizzabili, con batterie di alimentazione inservibili. Per fare queste affermazioni non le manca certo il coraggio: vorremmo infatti sapere se Lei è a conoscenza che l’aggiudicazione della gara che individuava la ditta fornitrice delle bici risale al maggio 2013, e che la consegna delle suddette bici è stata terminata nell’aprile 2014, un mese prima dell’inizio del Suo primo mandato. Nel capitolato d’appalto e nel verbale di aggiudicazione erano ben specificate le caratteristiche e la certificazione che dovevano avere le bici. Pertanto non riusciamo a capire di quali “batterie inservibili“ Lei parli.
Nelle Sue improvvide affermazioni è talmente disinvolta da non riuscire a capire che certe dichiarazione potrebbero ritorcersi addirittura contro Lei stessa. Quello che dice è una inesattezza piuttosto grossolana. Ma anche se così fosse, Le chiediamo: a chi sarebbe dovuto spettare il compito di vigilare sulla fornitura e fare, conseguentemente, causa alla ditta? Come mai, Sindaca, ne parla solo oggi, a distanza di ormai quattro anni?
La verità, purtroppo per Lei, è un’altra. Dalla precedente Amministrazione ha avuto delle biciclette nuove di zecca, fiammanti e funzionanti, come pure ha ricevuto un’area SIC corredata di strutture finalizzate a favorirne la fruizione: passerelle, cartellonistica, staccionate, piantumazione di essenze arboree alla foce del fiume. Funzionali alla valorizzazione del sito ha inoltre avuto le bici, la stazione di bike sharing situata a fianco dell’info point nel piazzale del municipio, e un’auto elettrica.
In base al principio della continuità amministrativa, il Suo dovere sarebbe stato prendere in consegna quello che era stato realizzato precedentemente con soldi pubblici, come succede in ogni singolo comune italiano, utilizzarlo nel miglior modo possibile e valorizzarlo con idee innovative, secondo gli obiettivi e le prospettive generali del programma elettorale. In questi 4 anni, invece, che cosa ha fatto? Ha lasciato che tutto andasse in malora. Mai una manutenzione, un diserbo, una sostituzione di un albero secco, mai una verniciatura delle passerelle o il ripristino di qualche legno marcito dal tempo e dall’incuria. Che dire, poi della cartellonistica: dissolta nel nulla, ormai inesistente. Oggi capiamo che l’unico obiettivo che voleva perseguire era quello di non lasciare neppure memoria del progetto. Diciamo che c’è quasi riuscita. Ci fa sorridere questo estemporaneo “guizzo di fantasia” delle batterie obsolete, e prendiamo atto che non ha limiti nell’inventarsi qualsiasi via d’uscita per sollevarsi da gravi responsabilità, siano esse politiche o amministrative.
Purtroppo il progetto è coinciso con il Suo momento storico, in cui Lei, prioritariamente, si è impegnata a demolire tutto quello che poteva ricordare i Suoi predecessori. Inebriata dalla vittoria sonante, si è preposta di “ricostruire il paese dalle macerie” (una frase a lei tanto cara) inaugurando “l’era Medau”, magari anche modificando il calendario, ricollocando il 2014 come lo spartiacque tra a.M. e d.M.(avanti Medau e dopo Medau).
Purtroppo il bike sharing appartiene a quella fase come tante altre: la piscina cancellata dal programma delle opere pubbliche, il PUC, il Piano di utilizzo dei litorali (PUL), il porto d‘Agumu, che con le modifiche apportate risulta irrealizzabile, l‘annullamento della continuità delle progettazioni per la valorizzazione del Monte S.Vittoria, del Parco Archeologico, ecc… Su queste tematiche, su questi argomenti, un giorno ci dirà cosa ha fatto in alternativa in questi 4 anni, avendoli tramutati in carta straccia. Aspettiamo la cosiddetta “fase ricostruttiva“ che sarebbe dovuta essere la parte più qualificante del Suo programma elettorale. Prendiamo atto che è ancora tutta da scrivere perché non ci siamo accorti neppure della posa della prima pietra.
Un’ultima osservazione sulla mancanza di una stazione d’arrivo delle biciclette che Lei sottolinea: nel considerare che erano considerate il mezzo alternativo e sostenibile con cui effettuare la visita dell’area SIC, e per questo il progetto ne prevedeva la presenza, Le chiediamo se si rende conto che una bicicletta a pedalata assistita, per percorrere qualche chilometro, non necessita di una stazione d’arrivo per essere ricaricata. Semmai, se avesse voluto potenziare il servizio estendendo la possibilità di visitare altri siti che nella costa non mancano, cosa Le ha impedito, in questi 4 anni, di ampliare il progetto e richiedere ulteriori finanziamenti per realizzarlo?
Per essere costruttivi, Le facciamo una proposta: perché non affidare la gestione dell’affitto delle biciclette alla società che gestisce l’info point, una volta aver ripristinato la fruibilità dell’area SIC? Oppure, in alternativa, perché non proporre la gestione a chi si occupa di turismo naturalistico?
Sindaca, sulle iniziative dedicate a promuovere la cultura della bici Lei ha accumulato una fin troppo nutrita sfilza di negligenze: consideriamo che Pula è uno dei pochi Comuni della Sardegna che invece di potenziare le piste ciclabili, da quando Lei l’amministra ha ridotto quelle che esistevano senza proporre alternative valide e funzionali. Non si dimentichi, inoltre, che ha permesso, con il Suo disinteresse, che una società sportiva dedita alla promozione della mobilità su 2 ruote si trasferisse in un altro Comune, per non parlare poi della “Marathon delle 3 Caserme” e della “Bike Night” manifestazioni nate a Pula ed emigrate nel vostro più totale disinteresse in altri comuni più sensibili di quello che lei amministra.
Cara Sindaca, dobbiamo però ammettere che una cosa la sta facendo: nei magazzini del Comune colleziona bici provenienti da diversi progetti, ultime quelle arrivate dalla Città Metropolitana, corredate dal l’immancabile servizio fotografico e dalle interviste di rito. Ad oggi, queste bici sono destinate a fare la stessa fine delle altre. Vista la Sua passione per il collezionismo, che consentirebbe di organizzare una mostra permanente insieme agli ombrellini giacenti nel capannone comunale, Le facciamo presente che è un hobby piuttosto oneroso, che grava, e tanto, sulle tasche dei cittadini. Le facciamo altresì presente che, prima o poi, dovrà renderne conto. Così come prima o poi dovrà motivare da dove derivi la Sua innata passione per l‘arrampicata sugli specchi.
Cordialmente
I CONSIGLIERI COMUNALI
Angelo Pittaluga, Donatella Fa, Andrea Abis, Francesca Toccori, Elisabetta Loi