Che la Sindaca sia in evidente difficoltà è sotto gli occhi di tutti. La poco “istituzionale” rissa verbale scatenata di recente sui social, sia contro la consigliera della minoranza Elisabetta Loi, sia nei confronti di un comune cittadino che, secondo il suo insindacabile giudizio, ha avuto l’ardire di esprimere delle riserve sul modus operandi suo e dell’amministrazione, è sintomatica di un conclamato nervosismo.
Il recentissimo caso “multe” e la grossolana gaffe commessa nel presentare la nuova veste del sito web del Comune di Pula, che richiama la vecchia amministrazione comunale con l’intervista dell’ex sindaco Cabasino (come se il tempo si fosse fermato al maggio 2014), l’ha evidentemente irritata oltremodo e ha innescato la bagarre.
L’accusa di “lesa maestà” e la reazione sproporzionata rispetto a delle garbate considerazioni che, in un normale contesto democratico, avrebbero diritto anche di essere in disaccordo, non è esattamente ciò che ci si aspetta da una persona serena, soprattutto che sia all’altezza del ruolo che è chiamata a ricoprire.
Dopo una parabola ascendente durata quasi 5 anni, trascorsi tra un’intervista, un selfie e una miriade di foto in bella posa impreziosite da valanghe di like, la Sindaca, nel frattempo, ha intrapreso sistematicamente la demolizione di tutto quello che si poteva distruggere: lo smantellamento degli uffici, il cestinamento di progetti ereditati dalla precedente amministrazione, l’interruzione del proficuo rapporto collaborativo con i comuni viciniori e con gli enti sovraordinati, la debacle nel settore commerciale e turistico e il declino dell’immagine complessiva di Pula. A questo deve aggiungersi la sfilza di scelte scellerate collezionate in questi anni, tra cui annoveriamo i varchi ZTL, la tassa di soggiorno propinata anche in periodo invernale, la cancellazione delle piste ciclabili, l’apertura al pubblico degli uffici comunali limitata a qualche ora durante pochi giorni della settimana, il servizio di Polizia Locale ridotto al lumicino, un servizio di parcheggi a pagamento non al passo delle esigenze di una cittadina turistica, e via discorrendo.
In questo scenario desolante, oggi la Sindaca comincia, giorno dopo giorno, a trovarsi col cerino in mano, politicamente isolata, irascibile e confusa, sempre più alla ricerca del bandolo della matassa per tentare di risalire la china.
Ma i nodi, si sà, prima o poi , vengono al pettine. Compaiono nella sua compagine, da un punto di vista politico tutt’altro che omogenea, delle crepe. La Sua stessa maggioranza è apertamente schierata su 2 posizioni: da un lato i fedelissimi Assessori e Consiglieri che fanno parte del “cerchio magico”, dall’altro coloro che sono alla ricerca di un futuro politico più appagante. Della prima fronda fa parte chi ritiene che del suo operato debba rendere conto solo a lei, e non agli elettori; nell’altra troviamo invece chi da lei vuol prendere le distanze, forse per prevenire che si faccia di tutta un’erba un fascio.
Questa poco confortevole situazione, ben nota in ogni angolo del palazzo municipale tra gli addetti ai lavori, affligge una consiliatura già usurata dopo appena due anni dal suo esordio, priva di prospettive, in rapido declino, che ha finora collezionato pochissimi meriti e una caterva di evidenti demeriti.
Fuori dalle mura del palazzo, soprattutto nei luoghi frequentati dall’establishment locale, echeggiano i commenti sull’operato della Sindaca, con una descrizione riguardante la sua guida amministrativa che, senza mezzi termini, contempla aggettivi del tipo “accentratrice, arrogante e autoritaria” .
La stessa eco ripete con insistenza la classifica dei misfatti che le vengono attribuiti: svetta al primo posto l’inefficienza della macchina amministrativa, seguita dalla crisi dei vari settori produttivi locali, per i quali l’amministrazione non ha mai pensato di dotarsi di un qualcosa che avesse la parvenza di un piano di sviluppo. Segue a ruota l’indebitamento del Comune con i mutui per milioni di euro, e l’utilizzo di ingenti risorse comunali, tratte dalla tasca dei cittadini, per perseguire risultati effimeri, di spicciola propaganda, insomma per iniziative che nulla hanno a che fare con la ricaduta economica sul territorio.
Sulla scivolosa strada dell’argomento “multe”, che ha prodotto la scomposta reazione di cui abbiamo già parlato, non è passato inosservata il sostegno “pro forma” di pseudo-solidarietà e con dosi da minimo sindacale, giusto per salvare le apparenze e far finta di essere in sintonia con lei. Un atteggiamento che stride con quello che alcuni autorevoli componenti della Giunta e della maggioranza dicono fuori dal Palazzo, con critiche aperte anche a quest’ultima iniziativa della Sindaca che ha creato non pochi malumori tra i cittadini.
La conclusione di questo resoconto politico, ormai divenuto il “segreto di Pulcinella in salsa pulese”.
Sapendo dei bocconi molto amari che sta ingoiando, la Sindaca farà finta di niente ancora per quanto? Per quanto potrà durare questo bel teatrino? Nel frattempo, ricordando ciò che accadde non più tardi di due anni fa, non vorremmo che fosse il prologo di un film già visto. Se ci è concesso, vorremmo far presente alla Sindaca che non sempre “repetita iuvant”. Nel suo caso non di certo!…Perciò, se ne è capace, si regoli di conseguenza.
I CONSIGLIERI COMUNALI
Angelo Pittaluga, Elisabetta Loi, Francesca Toccori, Andrea Abis, Donatella Fa