Il giorno 30 novembre si è svolta la una seduta consiliare che prevedeva la discussione di diversi punti all’ordine del giorno. Di questi, la maggior parte riguardavano il Bilancio.
Vorremmo soffermarci soprattutto sulla sostanza delle scelte dell’Amministrazione, che graveranno sul nostro paese in un modo che definiremmo preoccupante. La prima nota dolente è che si indebita ulteriormente il nostro Comune per 1.500.000 euro. Questa nuova cambiale si aggiungerà agli altri milioni di euro contratti gli anni scorsi e che il Comune dovrà restituire, con i dovuti interessi, nei prossimi 20 anni.
Il perché di tali scelte è davvero poco comprensibile, e contrasta con quanto il Comune incassa: ben 6.000.000 di euro negli ultimi 5 anni (oneri di urbanizzazione) oltre a 800.000 entrati nelle casse comunali a ottobre, ed altri 2.200.000 che saranno incassati nei prossimi due anni.
Continuare ostinatamente a contrarre mutui non indispensabili, nonostante la situazione economica, tanto a livello locale che nazionale, sia catastrofica, è da irresponsabili. Per alleggerire l’importo da rendere annualmente, l’Amministrazione fa la scelta, altrettanto sciagurata, di diluire le rate negli anni successivi, come pure, per avere la possibilità di fare ulteriori debiti, ha rinegoziato i mutui esistenti prorogando l’ammortamento per 20 anni.
Come si fa a non capire che le prossime amministrazioni non potranno più contrarre mutui neanche per co-finanziare opere indispensabili? Le rate in ammortamento dei debiti in essere non diminuiranno per almeno 15 anni, e con questa “politica della cicala”, spendendo e spandendo, di questo passo sarà difficoltoso pagare anche queste.
La Sindaca si guarda bene dal dire che questo pesante indebitamento graverà nei prossimi anni sulle Amministrazione future, e quindi sui cittadini. Quale sarà il risultato, è presto detto: diminuzione dei servizi, oltre al prevedibile aumento delle tasse a carico dei contribuenti per mantenere, in futuro, uno standard quantitativamente e qualitativamente accettabile. Le leggi finanziarie (forse la Sindaca non lo sa, o fa finta di non saperlo) impongono ai Comuni, prima di ogni altra spesa, di pagare i debiti annui (le rate). Con quello che avanza, si potrà, eventualmente, erogare i servizi alla comunità.
Un’altra scelta sciagurata (che forse sarebbe opportuno classificare come “furbata”) che abbiamo messo in evidenza , è l’ imputazione al “titolo terzo” dell’importo di 800.000 euro provenienti da oneri di urbanizzazione versati dalla Società Is Molas. Senza entrare in tecnicismi, significa che, anziché al titolo quarto (come specificato nella convenzione tra Comune e soc. Is Molas, agli articoli 6 e 7 firmata di recente), avendola “furbescamente” imputata in un altro capitolo di bilancio (il terzo, appunto), se ne permetterà l’utilizzo per spese correnti, senza limiti, ovvero quelle che abbiamo sempre definito “iniziative discrezionali” di vario tipo che, in questi anni, hanno avuto delle finalità molto soggettive e discutibili se parametrate ai reali bisogni della comunità. Di fatti tangibili e concreti manco l’ombra, in quantità inversamente proporzionale alla imponente produzione di lustrini e paiette per la celebrazione di manifestazioni autoreferenziali della Sindaca & C..
La destinazione di quelle risorse doveva essere rivolta agli investimenti, ossia per migliorare realmente la qualità della vita dei cittadini.
Nel complesso, la seduta di Consiglio Comunale è stata a dir poco animata da una minoranza agguerrita che, in più occasioni, su diversi argomenti, ha messo la Sindaca e gli Assessori alle corde: come da prassi consolidata, la discussione gli ha colti impreparati e incapaci di rispondere alle numerose domande. E ancora una volta la maggioranza ha dimostrato di non conoscere gli argomenti portati alla discussione del Consiglio. Inutile chiedersi quale utilità possa avere una presenza così passiva, acritica, ascritta al solo ruolo di “sollevatori di mani “ a comando.
Ciò che maggiormente ha messo a nudo l’impreparazione della Sindaca e della sua maggioranza è stato il passaggio sul bilancio della “Società Pula Servizi” che fa capo prevalentemente al Comune di Pula. Alle diverse domande rivoltegli dalla Consigliera Loi, la Sindaca ha risposto in maniera evasiva e approssimativa, giustificando questa sua incapacità nel dare delle delucidazioni attribuendola alla necessità di approfondire aspetti che non le erano troppo chiari.
Scuse inconcepibili per un Sindaco che, peraltro, ha avocato a sè la delega al Bilancio.
Con questo ultimo Consiglio Comunale, pensiamo si sia travalicato il limite in termini di sciaguratezza nelle scelte, e in termini di impreparazione e inadeguatezza della Sindaca e della maggioranza nel trattare argomenti di un certo livello. In più occasioni si è avuta la sensazione che il bilancio, che vorremmo ricordare è il documento che, nelle sue varie articolazioni, programma e pianifica le attività di una comunità, fosse stato scritto da terze persone per essere rappresentato in Consiglio senza neanche che chi l’ha presentato avesse provveduto ad una pur sommaria e superficiale lettura.
Per questo motivo la minoranza, oltre a rimarcare tutte le incongruenze presenti negli atti, oltre ad aver espresso voto contrario all’approvazione del punto all’o.d.g. motivato da una dichiarazione di voto che si è allegata agli atti, ha chiesto Alla Sindaca e alla Segretaria Comunale che la delibera venisse mandata alla Procura della Corte dei Conti.
Chiedere alla Magistratura Contabile di valutare la sussistenza della sua regolarità, data l’approssimazione con cui è stata formulata, ci appare quanto mai doveroso: eventuali violazioni procedurali e contabili, per come questa Amministrazione gestisce dilettantisticamente la “cosa pubblica”, non costituirebbero certo una sorpresa.
I CONSIGLIERI DI MINORANZA