La Sindaca Medau non la racconta giusta sulle reali intenzioni dell’amministrazione. Il Prossimo Consiglio sarà la cartina tornasole per il nuovo centro commerciale.
SUL CENTRO COMMERCIALE E’ TEMPO CHE DALLE CHIACCHIERE SI PASSI A FATTI CONCRETI
Nella seduta consiliare del 15 maggio, l’analisi delle osservazioni sul PUC è stata l’occasione per discutere nuovamente di centro commerciale.
Con l’intervento della Consigliera Donatella Fa, depositato agli atti, la minoranza compatta ha dichiarato la totale contrarietà alla nascita di qualsiasi attività commerciale dall’altro lato della statale, eccetto quella strettamente funzionale alla vendita diretta delle produzioni artigianali, come può considerarsi, per esempio, la Forneria.
Anche la Sindaca, che a parole, si è dichiarata contraria al grande centro commerciale, nel respingere le osservazioni migliorative della regione, non ha messo limiti ai volumi commerciali, permettendo di fatto la nascita del centro.
Infatti, se da un lato esprime la sua contrarietà, dall’altra non fa niente perché questo non accada. Trattandosi di una questione di enorme importanza, il suo atteggiamento la dice lunga sulle intenzioni. Senza girare tanto intorno all’argomento, dovrebbe convenire che l’unico modo per impedire che sull’area possa nascere un’attività commerciale svincolata dalla zona artiginale è regolamentarla, per stabilire quali attività vi si possono insediare.
Da un punto di vista tecnico e amministrativo, occorrerebbe prioritariamente modificare le NTA (norme tecniche di attuazione). Nel precedente Consiglio Comunale, nonostante l’invito della minoranza di apportare le modifiche alle suddette NTA, la Sindaca ha voluto lasciare tutto invariato. Un comportamento singolarmente ambiguo rispetto all’immediata necessità di scongiurare l’insediamento commerciale, che conferma il nostro dubbio. Al di là delle tante parole, sull’argomento, come si vede, ci sono davvero molte incognite.
Come al solito, da parte del Primo Cittadino non sono mancati gli argomenti depistanti, messi in campo per svincolarsi dalle responsabilità che le competono. Responsabilità che porterebbero ad una scelta che consideriamo una sciagura per il futuro commerciale del paese.
Con la puntualità di un orologio svizzero, la Sindaca non poteva mancare il richiamo alla precedente amministrazione, fingendo di ignorare che l’area artigianale non è una sua invenzione, ma che nel vecchio piano di fabbricazione, esisteva già prima, dal 1989, all’epoca dell’amministrazione Piredda, una quindicina d’anni prima dell’amministrazione Cabasino. Poi c’è stata la chiamata in causa del Commissario, subentrato dopo la sfiducia nell’aprile 2017, colpevole per non essersi pronunciato a favore o contro il centro commerciale. Un comportamento, quello del Commissario, che noi, al contrario della Sindaca consideriamo assolutamente corretto, perchè scelte così importanti, devono essere fatte da un’amministrazione legittimata dalle elezioni.
Oggi la Sindaca dice di non essere d’accordo sulla nascita di un centro commerciale di 2 ettari e mezzo di estensione. Ci fa piacere che abbia cambiato idea, anche se tutte le azioni amministrative intraprese ad oggi sono state finalizzate non ad impedirne l’insediamento, ma ad incoraggiarne la nascita:
1) la riduzione dell’area artigianale a mq.27.600, guarda caso la stessa superficie acquisita il 27/07/2016 dalla società che ha presentato il progetto del centro commerciale,
2) i colpevoli ritardi nel portare il piano di lottizzazione in Consiglio, protocollato nel mese di ottobre 2016, messo in agenda per la sua discussione solo allo scadere del tempo utile dei 180 giorni e, come se non bastasse, ritirato dall’ordine del giorno per lasciare il cerino in mano al Commissario che sarebbe arrivato a giorni dopo la debacle della prima amministrazione Medau.
Ma l’aspetto più significativo è il tenore stesso della proposta di quella delibera dell’11/04/2017 dove, nella parte in cui si esprime la volontà dell’amministrazione, si chiedeva al Consiglio di “approvare” il piano di lottizzazione. Poi, dopo il mese di commissariamento del Comune, il pallino della decisione torna all’amministrazione, e qui nuovamente si deve tener conto dei colpevoli ritardi della Sindaca che ha fatto passare un altro anno di tempo, particolari anche evidenziati dai Magistrati del Tar nella recente sentenza del 28/03/2018.
Ma la cartina di tornasole della volontà della Sindaca in merito alla volontà di far insediare il centro commerciale la troviamo nella risposta che dà alle osservazioni della Regione che riportiamo integralmente: “l’Amministrazione intende confermare l’ubicazione della zona D1 (quella interessata dal centro commerciale). Ciò in quanto trattasi di area avente già impressa la classificazione di zona D, con forti manifestazioni di interesse del mondo imprenditoriale (l’unico progetto presentato è stato quello del centro commerciale)…In corrispondenza della zona D1 è già stato presentato un piano di lottizzazione che non presenta impatto di carattere ambientale”. La sintesi, queste linee di indirizzo dettate dalla Sindaca Medau, non ci sembrano in sintonia con quanto dichiarato nel Consiglio Comunale del 15 maggio scorso, l’ultimo.
Nonostante le rassicurazioni, quindi, rimangono molti dubbi, e da come si vocifera, non vorremmo che comunque al di là della statale, invece del grande centro commerciale di 2 ettari e mezzo, si stia lavorando per far sorgere comunque un insediamento commerciale di notevole superficie.
Come Consiglieri di minoranza ribadiamo la nostra totale contrarietà a qualsiasi insediamento commerciale al di là della statale, perché fermamente convinti che queste attività, per non danneggiare il commercio cittadino, debbano sorgere solo ed esclusivamente nel perimetro urbano.
Il tempo delle mezze verità e delle parole di circostanza rassicuranti riteniamo sia finito.
Al prossimo Consiglio Comunale vogliamo i fatti. E’ un’esigenza non solo nostra, ma che riguarda e interessa direttamente il settore commerciale di tutto il territorio.
I Consiglieri Comunali
Angelo Pittaluga, Elisabetta Loi, Donatella Fa, Francesca Toccori, Andrea Abis