Pregiatissima Sindaca,

Con l’approvazione del Polo Commerciale, per non usare un termine pesante come “tradimento”, diremmo, comunque, che è venuta meno alle sue promesse elettorali. Come nostra abitudine, per assumere appieno la responsabilità delle affermazioni che seguiranno, Le elencheremo alcune parti del Suo programma che forse ben non ricorda, e faremo riferimento ad una delle ultime dichiarazioni che, in proposito, ha rilasciato alla stampa.

…”nel settore del commercio non abbiamo intenzione ad aprire alla grande distribuzione. Il 90% dei lotti verranno destinati alle attività artigianali…” Appena 15 giorni fa l’Unione Sarda riportava queste Sue testuali parole. Ci farebbe piacere capire a chi sono destinati i capannoni di 1250 metri quadri per singola attività, accorpati nel primo lotto dove, per la parte commerciale, verrà isediatoato il 30% della volumetria dell’intero comparto, la cui superficie è di oltre 2 ettari e mezzo.

Crediamo fortemente che l’amministrazione locale debba promuovere percorsi partecipativi… dove il Comune amministri in modo più trasparente” (anche quest’affermazione Le appartiene). Che dire: si tratta di veri e propri princìpi che avrebbero dovuto caratterizzare i Suoi due mandati al governo di Pula. Purtroppo niente di tutto questo è stato nemmeno sfiorato, e ne abbiamo le prove in questa circostanza. Dapprima ha detto che sarebbe stata del tutto contraria alla proposta, poi, in maniera infantile, non sapendo come sbrogliare la matassa, ha cercato di dare la colpa del misfatto all’Amministrazione precedente, tentando da una parte di far passare la scelta come una scomoda eredità trovata sul Suo tavolo, e dall’altra prospettandola come un diritto acquisito dalla società proprietaria dell’area, ossia quella che ha presentato il piano di lottizzazione. In seguito, quando la magra scusa non ha più retto, ha scaricato la responsabilità su altri soggetti, pretendendo che il progetto fosse approvato prima dal Commissario che le subentrò per circa un mese nell’aprile 2017, e poi dalla Regione, con l’escamotage delle incompatibilità dei Consiglieri Comunali che non potevano pronunciarsi in merito (discussione sulle osservazioni al PUC). Dopo questi tentativi, tutti andati a vuoto, messa alle strette dal termine perentorio dei 60 giorni messoLe della Regione, ha finalmente portato la pratica in Consiglio. Non avendo altra via d’uscita, finalmente sono emerse le Sue reali intenzioni che per noi, dato il Suo comportamento, erano chiare fin dall’inizio. Abbiamo dovuto prendere atto che anche in Consiglio Lei, nonostante l’evidenza dei documenti, ha continuato a giustificare l’ingiustificabile.

Se questo è il Suo concetto di trasparenza, siamo veramente preoccupati.

“Agevolare il commercio”, diceva tempo addietro… ha omesso però di precisare che intendeva dire “agevolare il commercio della grande distribuzione a scapito dei commercianti di Pula.

“…difendere il lavoro delle imprese pulesi”: con la sua scelta, non solo sta favorendo l’insediamento di imprese che con Pula non hanno niente a che vedere, ma addirittura, con la scelta sciagurata di farli insediare oltre la S.S 195, sa benissimo che sta tagliando fuori i commercianti di Pula, creando le condizioni per una concorrenza sleale che finirà per affossare un comparto già in forte affanno.

Sarà essenziale cooperare con le associazioni di categoria”: non ci risulta che sulla Sua scelta siano stati interpellati i commercianti e le associazione di categoria.

Il lavoro è la nostra priorità assoluta: vogliamo dare risposta a tutte le persone in difficoltà”: ormai è assodato da studi qualificati, evidenziati anche in Consiglio Comunale, che ogni posto di lavoro creato nella grande distribuzione comporta una perdita di 6 posti di lavoro nel piccolo commercio; una perdita sia in termini numerici ma anche in termini qualitativi. In quest’ambito (grande distribuzione) vengono per lo più offerti contratti precari e di basso profilo professionale.

Realizzazione del Piano Particolareggiato del Centro Storico”…”servirà a rilanciare l’edilizia e accelerare le procedure burocratiche per le attività commerciali”: non solo, sul versante del settore commercio, sarà  difficile far sopravvivere le attività già presenti, immaginiamoci aprirne di nuove! Questi agglomerati commerciali, come è ormai noto, snaturano le abitudini dei cittadini, modificano e svuotano i luoghi d’incontro, che poi sono il presupposto per l’esistenza stessa delle attività commerciali nel perimetro urbano, soprattutto nei centri storici.

Gentile Sindaca, vorremmo fosse chiaro che anche noi pensiamo che sia nelle Sue prerogative fare le scelte che vuole. Riteniamo inoltre che sia pienamente legittimo cambiare idea su determinate convinzioni e affermazioni che si erano precedentemente sostenute. Ma a nostro avviso, ciò che Le è mancato in questa ed in altre circostanze è la chiarezza, l’incapacità di dire la verità senza sotterfugi, l’essere cosciente delle scelte e, soprattutto, quando queste vengono fatte, quella dose di coraggio nel difenderle, senza se e senza ma.

In conclusione, vorremmo che non continuasse ad offendere l’intelligenza degli interlocutori ai quali, di volta in volta, a seconda della circostanza, Lei cerca di far digerire una verità che, come lo è in questo caso, risulta essere artefatta e oltremodo distorta.

Tolta la maschera, finalmente la verità ha mostrato il suo vero volto.

Cordialmente.

I Consiglieri Comunali

Elisabetta Loi, Angelo Pittaluga, Donatella Fa, Andrea Abis, Francesca Toccori

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