Gentile Sindaca,
Capiamo la sua esigenza di trovare plausibili giustificazioni per una scelta che noi, da subito, abbiamo definito sciagurata. Capiamo anche che per trovare delle argomentazioni atte a motivare la nascita di 100 mq di giardinetto di fronte ai vigili urbani, capolavoro di marketing, non Le è certo mancato il coraggio.
La locandina sulla “qualità delle vita“, con l’elenco di buone pratiche che, secondo lei, dovrebbero essere alla base della scelta di realizzare pochi metri di prato verde in via S. Croce, ne è la testimonianza.
Come nostro costume, giusto per puntualizzare che le nostre osservazioni non sono affatto pretestuose, gliele elencheremo una per una.Sull’ abbattimento dell’anidride carbonica: in questi 4 anni Lei ha fatto ben poco, anzi, è andata in controtendenza. La maggior parte degli alberi del verde pubblico, come ogni cittadino potrà constatare, fanno davvero un’ottima impressione: rachitici, la maggior parte rinsecchiti, a centinaia! (vedasi strada “vecchia Domus de Maria” e nella zona artigianale).
Vogliamo parlare delle palme? Le palme, che secondo i suoi proclami dovevano essere destinatarie di pozioni miracolose, si sono pressoché estinte. A imperituro ricordo dell’ esistenza in vita ci sono i 3 esemplari di via Lamarmora.
Gli arginelli di Nora, per non stonare rispetto al contesto in cui vissero le palme ormai estinte, in origine dotati di centinaia di alberelli piantati alla rinfusa, sono ormai ridotti a cumuli di terra, tali da far pensare a tombe senza lapide. Che sia stato studiato per far pandance con l’area archeologica? In zona “sopravvivono” forse il 5% delle sfortunate piantine.
Gli unici contributi all’abbattimento dell’anidride carbonica sono certamente i bordi delle strade cittadine e le aree comunali verdi dove prosperano in abbondanza erbacce senza che nessuno si preoccupi di falciarle.
Nella locandina-spot è riportata una frase, molto d’effetto, che esalta gli effetti benefici degli spazi verdi e, tra questi, la “memoria”: sicuramente il giardinetto è il posto ideale per Lei e la Sua maggioranza per trascorrere almeno qualche minuto al giorno. Un’opportunità per aiutarLa a ricordare il suo programma elettorale e soprattutto per verificare quanto è stato realizzato in 4 anni di mandato.
In un altro passo del testo si legge che chi amministra deve fare scelte in sintonia con la qualità della vita e si dovrebbe comportare da “genitore responsabile” facendo delle scelte corrette, anche a costo di sembrare impopolare. A tal proposito Le sfugge, perché scomoda, la battaglia che Lei fece in campagna elettorale contro l’abominio dei 50 metri di isola pedonale e contro la ZTL.
Dopo queste vere e proprie barricate verbali finalmente arrivò Lei, che adottò provvedimenti molto costosi e allo stesso tempo pasticciati. Il Piano del Traffico, i varchi-trappola, sono l’esempio più negativo e devastante in piena contrapposizione alle Sue filosofie ecologico-ambientaliste. Se vuol fare una verifica, chieda pure ai 12.000 cittadini destinatari delle sanzioni.
Nel depliant c’è la chicca finale, che non poteva certo mancare: “mettere i cittadini al centro del mondo”! Non ci sembra che in questi 4 anni i cittadini siano stati messi da Lei in tale posizione. Piuttosto, abbiamo sempre evidenziato che chi ha cercato in tutti i modi di mettersi su un piedistallo, con il suo egocentrismo e con il suo modo di porsi e di apparire, cara Sindaca, è proprio Lei.
Se avesse messo i cittadini “al centro”, avrebbe fatto ben altre scelte, perché la qualità della vita si migliora soprattutto promuovendo gli strumenti finalizzati a sviluppare il “lavoro vero”. Tra questi, sicuramente, citiamo il Piano Urbanistico, il Piano di Valorizzazione di S. Margherita, il Piano per il Centro Storico, Il Piano di Utilizzo dei Litorali, ecc…
Questo sì che avrebbe cambiato la qualità delle vita dei cittadini, non 100 mq di prato verde! Lavorare pochi mesi al centro servizi, qualche ora alla casa di riposo o nei parcheggi, ai “ fortunati” compaesani che hanno trovato sollievo occupazionale precario, sembrerà miracoloso, fintanto che dura…..per gli altri, neanche questo.
Ci teniamo a precisare che il comune di Pula non è l’ufficio di collocamento, ma creare opportunità di sviluppo economico, lavoro compreso, è un preciso dovere di chi amministra. Per Pula, Lei non è il nuovo che avanza, come vorrebbe spacciarsi. Per come sta conducendo il paese ci sembra che abbia rispolverato i vecchi manuali dei partiti degli anni 60.
Abbiamo trovato fuori luogo anche la modalità con cui lei ha ricordato le Suore. Questo debito di riconoscenza che Pula ha verso l’ordine religioso l’avrebbe potuto e dovuto manifestare con una prassi più istituzionale, tenendo conto soprattutto della Sua veste di massimo rappresentante di una istituzione locale, laica e aconfessionale. Meno coreografia fuori contesto, quindi, e meno dispendio di risorse.
Il luogo istituzionalmente preposto per celebrare gli avvenimenti di particolare rilievo è la Sede Municipale. Ma poiché bisognava pur trovare un alibi per motivare la spendita di 27.000 euro per 100 mq di giardinetto, più altri 1000 euro di rinfresco, di scoprire una lapide e riposizionare una statua non poteva farne proprio a meno.
Sia bene inteso che, come abbiamo già dichiarato, il ricordo riconoscente di Pula alle Suore della Sacra Famiglia è un atto doveroso. Lo sarebbe stato ancora di più se si fossero risparmiate risorse economiche così ingenti, anche perché le Religiose, se fossero state al corrente che di fronte al giardinetto c’è gente che quotidianamente si reca ai Servizi Sociali per chiedere qualche ora di lavoro previste nel progetto delle “povertà estreme” o un contributo economico per sfamare la famiglia, non avrebbero avuto dubbi a chi assegnarle. Questione di scelte. Questione di priorità.
I Consiglieri Comunali
Angelo Pittaluga, Francesca Toccori, Andrea Abis, Elisabetta Loi, Donatella Fa