Il solito giochetto di scompigliare le carte in tavola.   

Essere colti in fallo non fa piacere a nessuno.  Quando si pensa di averla fatta franca, per presunta scaltrezza o in virtù dell’infallibilità che si ritiene di possedere, darà ancora più fastidio.  Ma  coinvolgere in discussioni politiche terze persone con il sibillino intento di coinvolgerle nelle teorie della Sindaca, è davvero eccessivo. Nella questione ultima che ha fatto discutere mezzo paese (lista nera del Ministero dell’Economia e delle Finanze in cui era comparso il nostro comune), un  aspetto grottesco è stato quello di cercare delle giustificazioni che fanno ridere, come “la diffusione di documenti secretati”, individuando nel misfatto  la complicità  di  “persone del mestiere” non allineate. Come abbiamo dimostrato pubblicando un banalissimo link, sono dati consultabili da qualsiasi comune mortale.

Da 4 anni  consideriamo gli atteggiamenti  bizzarri del massimo rappresentante delle istituzioni locali  una strategia  per mistificare la realtà dei fatti, e convertire  i risultati negativi delle sue ormai innumerevoli inefficienze  in eclatanti azioni amministrative. A questo si aggiunge la spasmodica ricerca del capro espiatorio, ovvero di qualcuno su cui scaricare delle colpe che,  invece,  sono attribuibili solo e soltanto a lei e alla componente politica che rappresenta.

Nell’incredibile  vicenda della paventata diffusione dei  “dati secretati” provenienti dal MEF, riteniamo che coinvolgere alcuni  dipendenti comunali,  anche se ciò avviene a margine delle  discussioni con la minoranza, discussioni che riguardano esclusivamente il suo operato politico, sia un modo di fare inopportuno e imbarazzante,  che potremo addirittura definire  offensivo e poco rispettoso del ruolo di terzietà che compete al personale amministrativo del Comune.

Se non  fosse ancora chiaro, teniamo a precisare una volta per tutte  che l’unica destinataria della nostra critica politica è la Sindaca e la Sua maggioranza, sia per quello che dice di fare quotidianamente,  su cui ci riserviamo il legittimo diritto di critica, sia  per quello che non ha fatto in questi 4 anni. Come abbiamo già affermato, conosciamo benissimo il ruolo e la professionalità dei dipendenti comunali, come pure conosciamo il loro impegno quotidiano nel dover sopperire frequentemente  alle gravi carenze negli  indirizzi  sulle azioni programmatiche di questi 4 anni, un impegno che in molti casi va oltre il loro compiti contrattuali e di cui noi  come amministratori di minoranza, e i cittadini, dobbiamo essere davvero grati. La gratitudine verso il personale si manifesta  in altri modi e non con  mielosi ringraziamenti di circostanza che in molti casi riteniamo fastidiosi e fuori luogo. Chi quotidianamente agisce con scrupolo, dedizione e professionalità non ne ha alcun bisogno.

Per mescolare le carte e per tirarsi fuori da  situazioni molto imbarazzanti, come lo è stata la questione ultima,  la Sindaca cerca di tirare per la giacchetta il personale, mischiandolo  nel dibattito politico tra maggioranza e minoranza su fatti che si richiamano in maniera netta e inequivocabile alle sue responsabilità. Visti i risultati, se si degnasse una volta tanto di aprire una seria autoriflessione, si renderebbe conto del perché ci sia stata una diaspora di professionalità e perverrebbe alla conclusione che anche  i funzionari  e gli impiegati, alla luce dei programmi elettorali, probabilmente  da lei si aspettavano ben altro.

Sull’argomento “lista nera”,  questa volta ha potuto contare anche sul soccorso dell’Assessore ai Lavori Pubblici che con lei condivide una buona dose di responsabilità nell’aver collezionato l’ennesima figuraccia. D’altro canto l’assessore, che ogni tanto ama fare la sua comparsa sui social,  politicamente rappresenta quanto di più negativo c’è nella attuale amministrazione: il suo curriculum politico è segnato da 4 anni in cui ha ricoperto il ruolo di Assessore nell’Amministrazione Cabasino, dove si era  distinto per il “nulla”. Successivamente,  nella sua prima e adesso nella seconda amministrazione,  sta implementando i titoli meritori del  “niente” facendosi notare per il tasso di assenteismo nelle sedute di Giunta Comunale. La sua insussistenza politico-amministrativa è sotto gli occhi di tutti: basta fare una  ricognizione delle opere pubbliche ancora incompiute, dopo 4 anni di presenza virtuale nel suo assessorato,   per rendersene conto. Per non parlare poi delle sue esternazioni sui social che dimostrano inequivocabilmente la scarsa cognizione e  conoscenza degli argomenti trattati. Insomma,  dal punto di vista operativo è invisibile.  Nella fattispecie, data la conclamata  mancanza di idee e di capacità amministrativa, l’Assessore ai Lavori Pubblici rappresenta un caso raro, un esempio in cui gli uffici devono intervenire per far fronte e  sopperire all’assenza  di indirizzi politici. Nel suo recente  intervento riparatorio su facebook, l’assessore ritiene che noi, esponenti di minoranza, dovremmo ringraziare gli uffici per il lavoro che svolgono: per la parte che ci compete noi  li ringraziamo eccome;  ma chi li dovrebbe  essere davvero riconoscente e obbligato è proprio lui, che  in questi 4 anni ha vissuto di rendita del lavoro  svolto dal personale del suo assessorato. A pensarci bene, dovrebbe essere grato anche a noi dell’opposizione, che ogni tanto gli ricordiamo che l’Assessore ai Lavori Pubblici, strano a dirsi,  è proprio  lui.

Fatta questa breve parentesi sull’amico Farneti,   vorremmo che la Sindaca considerasse che quanto è successo di recente con la questione della “lista nera” è un incidente di percorso. La  trasparenza  a cui ci siamo appellati, ha il  significato di  far conoscere ai cittadini anche gli argomenti scomodi che, a nostro parere, sono il risultato della sua inettitudine amministrativa. Nel suo intervento riparatorio  dice  di aver posto rimedio,  e noi siamo stati i primi a dire di esserne contenti.

Per il futuro, qualora si presentasse  la necessità, continueremo a  chiamare le cose con il loro nome, non avremo nessuna remora e cercheremo di essere, come sempre,  chiari, circostanziati e precisi nel formulare le nostre osservazioni.

Il giochetto di scompigliare le carte in tavola, di intorbidire le acque e chiamare in causa chi assolve al ruolo amministrativo in maniera professionalmente ineccepibile, per depistare l’attenzione su questioni prive di fondamento,  a lungo andare stanca e quasi sempre si rivela un boomerang.

I Consiglieri Comunali

Angelo Pittaluga, Donatella Fa, Elisabetta Loi, Andrea Abis, Francesca Toccori

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