PULA: SEDUTA DI CONSIGLIO RINVIATA PER ASSENZA DI CONSIGLIERI

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LA SINDACA COSTRETTA AD OPERARE A RANGHI RIDOTTI IN SECONDA CONVOCAZIONE

Trovarsi senza la presenza fisica della sua maggioranza, nella giornata importantissima della presentazione in Consiglio Comunale del Bilancio Consuntivo, deve essere stato uno dei momenti più difficili dei 5 anni di consiliatura. Politicamente, per un Sindaco,  è una delle peggiori circostanze che possano capitare, di poco meno drammatica della “sfiducia” in aula. Questo è accaduto il 29 di luglio quando la Sindaca si è presentata in compagnia del consigliere Azara per comunicare ai Consiglieri di minoranza, già al loro posto, che il consiglio sarebbe stato aggiornato al giorno successivo. Motivo? Mancanza del numero legale. Ha cioè dovuto prendere atto della sua impotenza politica di fronte ad un  Consiglio Comunale desolatamente deserto.

La situazione, a dir poco imbarazzante, mette inaspettatamente a nudo, al di là delle apparenze –  che si manifestano, certe volte, con atteggiamenti di spavalda superiorità, al limite dell’arroganza,  in altre con immagini sdolcinate da libro cuore – che il momento è critico. La debolezza politica, con i primi sintomi inequivocabili emersi già  all’inizio dell’anno, comincia ora a materializzarsi con le assenze strategiche in un consiglio comunale di vitale importanza, come lo è stato la presentazione in aula del bilancio consuntivo.

Il momento particolare che sta vivendo l’amministrazione è certamente causato dalle critiche aspre e accese riguardanti le iniziative che, per la loro  inconsistenza, hanno compromesso irrimediabilmente la stagione turistica. E glissare di fronte ai propri doveri di consigliere è un modo molto discutibile di svincolarsi da responsabilità amministrative, peraltro ben evidenziate da noi consiglieri di minoranza in occasione  del Consiglio Comunale nel Bilancio di previsione: nel documento politico e contabile, infatti, si metteva in evidenza, al fine di cercare di arginare i danni e porre rimedio, i disastrosi risultati dell’operato amministrativo dell’esercizio 2018, sia da parte della maggiore responsabile ovvero la Sindaca,  sia degli Assessori e dei Consiglieri, alla luce della palese inettitudine e inadeguatezza delle scelte politiche poste in essere.

In più occasioni abbiamo detto che la responsabilità di quanto sta accadendo di negativo a Pula  non può essere riversata solo sulla Sindaca, ma su tutta l’Amministrazione. Ogni Assessore, ogni Consigliere, è stato eletto dai Cittadini e a questi devono rendere conto. La mancanza di autonomia gestionale dei singoli, raffrontato all’atteggiamento accentratore e  decisionale della Sindaca, è un’aggravante. In 5 anni di mandato (per alcuni il curriculum politico arriva anche a 9 anni), di questi assessori e consiglieri c’è poca traccia in termini di idee, iniziative e proposte. La loro presenza sembra  ridursi al ruolo di “sollevatori di mano”, a comando del Capo,  per avallare proposte che magari neppure conoscono nei dettagli. Ecco perché noi li graviamo di responsabilità,  per non aver vigilato e per non essersi opposti che questo accadesse.

Il giorno 30 luglio, la maggioranza, chiamata a serrare le fila anche se a ranghi ridotti (mancavano 4 consiglieri) ha approvato il bilancio di previsione, attestando amministrativamente quello che  un numero sempre più consistente cittadini ha constatato: una debacle che non ha nessuna attenuante. Il tempo del “lasciateli lavorare” è finito: ora si chiedono a gran voce i risultati per le aspettative create in campagna elettorale, e di risultati, in 5 anni di paziente attesa, purtroppo non ne sono arrivati.

Non sappiamo se l’amministrazione  si renda conto che il vento ha cambiato direzione.  Quanto accade in queste ultime settimane, chi ha un minimo di esperienza politica, sa benissimo che porta ad una condizione di galleggiamento, di sopravvivenza politica “alla giornata”, con grande difficoltà. Questa realtà usurante è  destinata ad avvitarsi nelle sue contraddizioni, fino al punto che i diretti interessati, la Sindaca, gli Assessori e consiglieri di maggioranza,  si renderanno conto essi stessi quanto siano stati incauti a promettere di rivoltare il paese come un calzino, a cestinare indiscriminatamente l’eredità di “quelli di prima” (come si dice  “buttando il bambino insieme all’acqua sporca”), ad avventurarsi in opere la cui utilità è ancora tutta da dimostrare, a smantellare la struttura burocratico-amministrativa del Comune.

Abbiamo l’impressione che i cittadini, dal canto loro, si siano resi conto di quanto  fossero effimere le luci della ribalta che portò l’amministrazione Medau, in ben due tornate elettorali, ad ottenere consensi da plebiscito. Così sta avvenendo per la fiducia accordata dagli elettori, tanto effimera da sciogliersi come un ghiacciolo al sole, in un’estate che si sta rivelando torrida non solo da un punto di vista climatico.

I CONSIGLIERI DI MINORANZA  

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