Gentile Sindaca,
l’argomento della nostra riflessione odierna è la scelta contenuta nel PUC relativa agli indici di edificabilità delle zone agricole, scelta che determinerà il futuro dei nostri agricoltori e allevatori.
L’avrebbe dovuta prendere Lei in qualità di Sindaca, e invece passerà la patata bollente al Commissario fatto nominare dalla Regione.
“Si bieusi ass’arregotta” è una delle frasi provincil-popolari forse a Lei più care che ripete spesso quando fantastica. È convinta che, alla fine del Suo mandato, possa contare su un abbondante raccolto.
Nell’analizzare le opere e le iniziative prodotte nei primi 4 anni di mandato, ci sembra che a Pula, per ora, siano arrivate solo carestie. E dopo le Sue decisioni sulle zone agricole, temiamo che anche gli agricoltori di Pula debbano essere chiamati a sacrifici ancora più onerosi per combattere contro quello che sembra preannunciarsi come un pessimo raccolto.
Sappiamo benissimo che prendere decisioni importanti non è stato mai il Suo pezzo forte, soprattutto quando, come in questo caso, si devono far combaciare convinzioni politiche personali con gli interessi dei cittadini.
La normativa regionale che disciplina gli insediamenti in Zona Agricola compresa nelle Direttive Agricole, prevede che in un ettaro di terreno sia possibile l’insediamento fino ad un indice dello 0,10 Una percentuale che comunque deve essere corredata da una relazione agronomica che giustifichi ampiamente la necessità edificatoria.
Nonostante queste riserve espresse dai diretti interessati, Lei, forse nell’intento di soddisfare la rigidità soriana insita nella Sua corrente politica, nel PUC adottato dal Comune di Pula impone la percentuale 0,015 metri cubi per ettaro. Per essere più chiari e pragmatici, per un ettaro di superficie, secondo il Suo disegno l’agricoltore potrebbe costruire 150 metri cubi. Nel considerare che l’altezza media di un magazzino agricolo e di 4 metri, in realtà si potrebbe realizzare 35 metri quadri lordi che corrisponde a poco più di una stanza, una superfice del tutto insoddisfacente per sviluppare qualsiasi attività agricola. 6 mq x 6 mq sono lo spazio in cui non è possibile ricoverare neanche un piccolo trattore e relativo carrello. Come giustamente hanno messo in evidenza i tecnici che hanno presentato rilevato la criticità, l’indice fondiario proposto da Lei e dalla Sua maggioranza, “di fatto provoca l’impossibilità di operare qualsiasi opera di miglioramento fondiario in zona agricola”.
A dispetto delle “decisioni partecipate” e della “cittadinanza attiva”che dovevano caratterizzare l’era Medau, la scelta è stata vissuta dagli agricoltori come una e vera e propria imposizione. Una decisione che non nasce dalla consultazione dei diretti interessati, ma molto verosimilmente dal “credo” rigido e integralista della corrente soriana, di cui Lei, Sindaca, come è noto, è convinta sostenitrice e discepola.
Dopo questa imposizione limitativa introdotta dalla Sua Amministrazione nel PUC, come già accennato, c’è stata subito una presa di posizione dei tecnici, soprattutto di quelli locali che, conoscendo il territorio e facendosi interpreti delle esigenze e delle preoccupazioni del comparto agricolo, hanno presentato una lettera al Sindaco e ai consiglieri hanno segnalato che con lo 0, 015 avrebbe litato qualsiasi miglioramento. In seguito a questa osservazione la maggioranza ha proposto la modifica dell’indice fondiario dello 0,05 per ettaro. Una modifica che permetterebbe di realizzare 500 metri cubi, che poi si traducono in 125 metri quadri lordi.
Una proposta che sicuramente l‘ha messa in croce, gentile Sindaca, chiamata com’è ad una scelta di campo, combattuta dal dilemma di ascoltare e assecondare da un lato le esigenze degli agricoltori, o dall’altro, tener fede e soddisfare le convinzioni Sue e quelle della corrente politica detentrice dell’integralismo urbanistico .
Per trovare una soluzione che La sollevasse dal prendere questa pesante decisione impopolare e allo stesso tempo non rinnegare il Suo credo integralista di origine soriana, viene in soccorso la dichiarazione di incompatibilità dei consiglieri comunali, accompagnata subito dopo dalla conseguente richiesta alla Regione della nomina di un Commissario, chiamato a decretare le sorti dello sviluppo urbanistico comunale.
Gentile Sindaca, tralasciamo di soffermarci sulla questione del centro commerciale di cui abbiamo già ampiamente parlato, ma vorremmo che la questione degli indici edificatori in zona agricola, a cui Lei si sottrae, si considerasse come figlia della stessa furbata. Insomma, un modo per aggirare l’ostacolo, per non prendere delle decisioni impopolari e farle prendere agli altri.
Comunque i cittadini devono sapere che il Commissario nominato dalla Regione si pronuncerà in base alle linee di indirizzo politico lasciate da Lei, Sindaca, e dalla Sua maggioranza, in quanto faranno parte integrante e sostanziale dell’istruttoria e costituiranno la base per prendere la decisione ultima.
Scombinarle il giochino del “Passaparola“ non è affatto una consolazione, ma è giusto che i Cittadini vengano a conoscenza delle Sue non-scelte che potrebbero cadere come macigni sul futuro imprenditoriale degli agricoltori di Pula.
Alla luce di questi importantissimi momenti della Sua gestione alla guida di Pula, nemmeno lontani parenti delle cosette assimilabili alle fonti inesauribili di acqua di fonte o ai “polmoni verdi“ sparsi nell’ Urbe (quantunque si sia sperperato tanto danaro pubblico, cosa tutt’altro che marginale) “a s’arregotta“ come ama dire Lei, dovrà fare uno sforzo in più per persuadere gli elettori sul fatto che “ ha deciso il Commissario, io nulla ho potuto contro il volere della Regione….“.
In particolare dovrà convincere gli agricoltori e i commercianti, non se lo dimentichi.
Cordialmente