IL PIANO URBANISTICO AUTOLESIONISTA DELLA SINDACA
Zone G/F
Una infrastruttura che potrebbe veramente far fare il salto di qualità a Pula è la costruzione del porto turistico. In tutti i programmi amministrativi, da almeno 30 anni, è stata una “promessa“ che poi inesorabilmente è rimasta nel cassetto. Anche l’attuale Sindaca, nel primo e nel secondo mandato, lo ha inserito come elemento qualificante nella proposta amministrativa. Nel suo programma, però, non c’è un’indicazione precisa sulla località del territorio dove dovrebbe sorgere. Un atteggiamento sibillino, questo, che la dice tutta sulla reale volontà di realizzarlo, forse riconducibile ad un modo per non scontentare nessuno, soprattutto chi, nella sua maggioranza e tra i sostenitori che sembrano vivere sulla Luna, credono ancora che il porto possa essere realizzato a Foxi, dentro la Laguna di Nora, o addirittura a Cala d’Ostia.
Se veramente si fosse creduto sull’importanza dell’ infrastruttura portuale, nella pianificazione del PUC l’amministrazione avrebbe dovuto creare i presupposti tecnici perché, in concreto, dalle parole si passasse ai fatti. Invece, niente di tutto questo. Anzi, a nostro avviso tutte le modifiche introdotte sembrano siano costruite su misura per raggiungere il risultato opposto.
Per essere come sempre chiari e comprensibili, e circostanziare le nostre osservazioni, bisogna fare una piccola cronistoria della progettualità portuale prevista ad Agumu.
La costruzione del porto turistico di Pula ne prevedeva, in origine, la realizzazione con utilizzo di capitali per la maggior parte privati. Dal nostro punto di vista una fortuna, soprattutto perché lo Stato, in primis, non ha più le risorse per finanziare queste opere che, poi molto spesso, una volta ultimate, presentano delle difficoltà riconducibili alla gestione. Purtroppo, senza neanche allontanarci tanto, di questi esempi in Sardegna abbiamo un amplissimo campionario. Per quanto riguarda Pula, gli imprenditori che avevano proposto il progetto erano proprietari di gran parte delle aree. La sua realizzazione prevedeva preliminarmente un escavo a partire dal canale “Su Cristallu” per poi estendersi nell’entroterra. Il canale già esistente era nato come struttura realizzata con funzioni di canale di bonifica. Nel tempo, in anni di abbandono, è divenuto un deposito di posidonia marcescente. Le aree limitrofe, un tempo erano uno stagno naturale ma dopo la bonifica hanno perso molto del loro valore ambientale
Il PUC della precedente Amministrazione prevedeva l’area portuale estesa su una superficie di oltre 7 ettari, una volumetria di 85.253 metri cubi che venivano suddivisi in 42.627 destinati ad insediamento turistico-alberghiero, con dotazione di 730 posti letto 42.627 da destinare a servizi. Come dicevamo, i porti, soprattutto quelli costruiti con capitali pubblici, hanno delle serie difficoltà a rimanere economicamente in piedi perchè, molto spesso, sono privi di infrastrutture adeguate. Fondamentale è l’ indotto, che li possa sostenere e vitalizzare. Da qui la scelta della precedente Amministrazione di favorire la costruzione del porticciolo con capitali privati, con la nascita nell’area di pertinenza portuale di alberghi, dei necessari servizi di rimessaggio, di un efficiente e dinamico supporto alle imbarcazioni in approdo e in transito, di un accordo tra l’imprenditore e il comune per individuare e instaurare una stretta sinergia di azioni virtuose, per ottimizzarne lo sviluppo e la produttività. Un modo indiscutibilmente valido per creare nuove opportunità di posti di lavoro, con previsione di alte professionalità, molto richieste nel settore del diporto marittimo. Un’occasione anche per dare una risposta definitiva al turismo di settore, oltre a dare supporto e possibilità di approdo sicuro ai pescatori locali, oggi costretti all’ ormeggio precario o a ricorrere, con i disagi che ne derivano, ai porti vicini.
Anche questa parte del PUC, come pure le altre parti, aveva già superato difficili passaggi di verifica e di co-pianificazione come la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), la Valutazione di Incidenza Ambientale (V.I.A.), i difficili tavoli tecnici con la Soprintendenza ecc.
Subentrato nel 2014 il nuovo corso amministrativo, animato dallo spirito rifondante infuso nell’ “Era Medau”, si pensa bene di cestinare praticamente tutto il lavoro lasciato dai predecessori. Incurante degli oltre 500.000 euro di denari pubblici già spesi, nel 2015 la Medau revoca il precedente PUC e ne adotta uno tutto suo, stanziando in seguito oltre 200.000 € per i conseguenti adeguamenti. Nel caso specifico del porto, nel PUC targato Medau, in sintesi, si prevede il dimezzamento delle volumetrie per alberghi e servizi, limitando la disponibilità ricettiva dei posti letto a ⅓ rispetto a quanto pianificato in precedenza.
Di fatto, il porto a Pula, sussistendo queste condizioni, non si farà più perché, con le volumetrie previste nel PUC dell’Amministrazione Medau, per l’imprenditore l’investimento non sarà più remunerativo. Un’occasione persa. Dopo questa scelta che noi giudichiamo sciagurata, Pula sarà destinata a perdere per lungo tempo questo importante segmento di turismo di qualità, posizionandosi in una posizione di secondo piano rispetto adaltre località turistiche che offrono, tra gli altri, anche questi servizi (Vedasi Villasimius, Castelsardo, per citare significativi esempi). (Anche se un domani si verificasse un ripensamento, l‘imprenditore che da tempo aspettava la conclusione dell‘iter approvativo del PUC avrà investito le proprie risorse altrove.
Per noi che conosciamo i risvolti della politica locale, il pensiero della Sindaca e quello di alcuni componenti della sua maggioranza, non possiamo esimerci dal fare alcune considerazioni di carattere prettamente politico. Abbiamo capito che Il PUC, vero volano di crescita e sviluppo per il territorio, come testimonia l’inerzia di oltre 4 anni, non interessa alla Sindaca che ha adottato la “politica del non fare“ per non scontentare nessuno. La Prima Cittadina, come ampiamente dimostrato, preferisce vivere alla giornata con trovate di facciata, annunci sui social, non lesinando la sua presenza a feste e festicciole con foto e interviste. D’altro canto è ormai risaputa la Sua ambizione di salire sulla rampa di lancio per trasmigrare in ruoli più ambiti alle prossime elezioni regionali. Insomma, abbiamo capito che fare il sindaco di Pula le sta stretto e la gratifica poco.
Le consigliamo, pertanto, se vuole far carriera politica, di apportare nell’immediato dei correttivi, perchè anche se a lei molte persone “interessate” le fanno percepire che tutto va bene, sappia che il popolo, in 4 anni, l’ha pesata per quello che non è stata in grado di fare.
Il suo impegno mediatico che, senza contenuti, diventa ogni giorno che passa sempre più inopportuno e fuori luogo, è palesemente finalizzato in via esclusiva al suo prestigio personale.
Sindaca Medau, sappia che le aspettative, i bisogni, le risposte che i cittadini da tempo attendono, la stessa attuazione delle promesse elettorali, non possono più essere trascurati.
I CONSIGLIERI COMUNALI
Angelo Pittaluga, Elisabetta Loi, Donatella Fa, Francesca Toccori, Andrea Abis