I CITTADINI DENUNCIANO L’ABBANDONO DEL PARCO GIOCHI. LA SINDACA VALUTI CHE CAVARSELA CON UN’ORDINANZA NON POTRA’ RISOLVERE IL DEGRADO.
Gentile Sindaca,
cercare di stemperare gli animi di numerosi cittadini che cominciano ad essere stufi della Sua inefficienza amministrativa con l’annuncio di un’ordinanza, non basta. Forse potrà servire a guadagnarsi qualche foto nella stampa durante il proclama, ma sappia che tutto va programmato per tempo, compreso il regolamento per la fruizione del parco giochi, e bisogna essere previdenti perché prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. Rimediare ad una carenza, e metterci una pezza a buoi scappati dalla stalla, quando il malumore delle persone sale, è una implicita ammissione che si poteva fare di più e meglio.
Nel recente articolo sulla stampa, nella sua dichiarazione è omessa la parte più importante, ovvero quella che l’ha costretta ad adottare un provvedimento che disciplini, finalmente, le attività che si svolgono nel parco giochi. C’è, infatti, un preambolo di non poco conto: la segnalazione formale, dettagliata e precisa, di numerosi cittadini che evidenziano quello che quotidianamente succede entro quella staccionata, in uno spazio pubblico abbandonato a se stesso dal giorno della sua inaugurazione (segnalazione che noi riportiamo integralmente nel file allegato).
La creazione del parco giochi, che fu una delle prime opere del suo mandato, per la sua valenza sociale e ricreativa trovò il nostro gradimento. Ma esaurita l’euforia dell’ inaugurazione (così come è successo per i piccoli spazi pubblici ricavati in alcune piazzette per fare fitness, o più recentemente per le famose “aree fumatori“ nelle spiagge) abbiamo constatato che si trattava di una di quelle opere di secondaria importanza, “buttate lì” tanto per far vedere che si fa qualcosa per poi abbandonarla al suo destino. Ricorderà che subito avevamo evidenziato che il parco giochi fosse privo di illuminazione (arrivata dopo mesi e mesi di buio totale, con un impianto peraltro inadeguato), di pedane di sicurezza per gli scivoli, di servizi igienici, di una recinzione degna di questo nome, di videosorveglianza, oltre al fatto che la presenza dei pini, con la resina che cola negli scivoli, nelle sedute delle giostrine e nelle panchine, rappresenta di certo un fattore limitante per la fruizione del parchetto.Se, tuttavia, sulla presenza dei pini si può sorvolare, essendo quegli spazi già precedentemente piantumati, se si può “accettare” la complessiva approssimazione con cui il parco giochi è stato realizzato (insomma, …meglio un parco così che niente…), non si può certo ignorare il fatto che, oggi, numerosi cittadini che vivono quotidianamente dei disservizi causati dalla vicinanza della struttura, ne hanno aggiunto altri ben più gravi che forse a Lei e agli assessori ai Lavori Pubblici, al Decoro Urbano e ai Servizi Sociali, sono sfuggiti, impegnati come siete a coltivare iniziative che, probabilmente, hanno un maggiore riscontro elettorale.
Siamo fermamente convinti che prima di fare un’ordinanza, ci sarebbe bisogno di dare seguito alle richieste dei cittadini, che necessitano di interventi strutturali importanti e di manutenzioni ordinarie e straordinarie. Un’ordinanza redatta sul modello che ha ispirato quest’ ultima è destinata a lasciare il tempo che trova, e ad arricchire l’archivio del Comune di ulteriori faldoni. Chi mai, ad esempio, sarà in grado di farla rispettare? Tra le note critiche, che come è nostro costume sono ben circostanziate, ce n’è una positiva: almeno in questo caso non ha indebitato il Comune, come invece ha fatto per la realizzazione di altri parchetti e piazzette.
Purtroppo il Parco Giochi Alfredino Rampi non è la sola area e opera pubblica abbandonata dal giorno successivo al Suo discorsetto in fascia tricolore, pronunciato in occasione dell’inaugurazione. Spente le “luci della ribalta”, durate una manciata di ore, purtroppo cala la notte. Con questo modo di fare, continuiamo ad interrogarci sul ruolo dei suoi Assessori, politicamente e operativamente sempre più relegati a semplici comparse nelle foto di rito, acritici sollevatori di mani in Consiglio Comunale per assecondare le Sue iniziative, comprese quelle politicamente più discutibili.
Chissà se riusciremo mai a trovare una plausibile risposta.
I CONSIGLIERI DI MINORANZA