Per il quarto anno consecutivo, continuiamo a vedere i turisti in fila nei parchimetri, tra proteste e imprecazioni, che vagano sotto il sole alla ricerca di monetine. Per un paese turistico sicuramente non è un bel biglietto da visita di cui andare fieri.

Nell’Unione Sarda del 30 luglio 2018 leggevamo: “da domani, sino al prossimo 31 ottobre, dalle 9.00 alle 20.00, si potrà posteggiare all’interno delle strisce blu solamente dopo aver pagato la sosta nei parcometri. Niente carte di credito e neppure banconote: per ricevere il tagliando che autorizza il parcheggio, gli automobilisti dovranno premunirsi di monete. Il prossimo anno la gestione della sosta a pagamento andrà nuovamente in appalto e ci saranno dei cambiamenti – dice il sindaco Carla Medau – e oggi (visto che farlo costerebbe 40 mila euro) non è possibile sostituire i parcometri, ma in futuro sarà possibile pagare la sosta anche con le carte magnetiche”.

C’è però un’altra verità che la Sindaca volutamente omette di dire perché particolarmente imbarazzante e scomoda: quella risultante da una Sua  delibera della Giunta Comunale, la n° 139 del 10 luglio 2015, dove approvava un atto integrativo finalizzato alla rimodulazione del servizio. In seguito a questo delibera, la ditta che ancora oggi gestisce il servizio veniva autorizzata ad una “Revisione del sistema dei pagamenti eliminando carte di città, schede autoparco, europark e eliminazione pagamento mediante banconote limitatamente alle zone balneari”.

Un onere che sarebbe già dovuto essere a carico della ditta e che la Sindaca ha deliberatamente tolto con la modifica della precedente gara d’appalto. Lo stesso dicasi per il pagamento mediante banconote.

Come esponenti della minoranza abbiamo sempre contestato la rimodulazione dell’appalto che a nostro giudizio è una modifica sostanziale o lo è diventata tale dopo le ulteriori modifiche. Secondo noi, a parte qualche fisiologica miglioria, ha procurato solo dei vantaggi per la ditta. La soppressione dei parcheggi a pagamento, durante il periodo invernale che anche noi abbiamo giudicato inopportuni, erano comunque già un vantaggio per la ditta, come pure l’interdizione delle aree di parcheggio lungo la strada che porta a “Sa Caliscedda”, col pretesto della pericolosità e che, invece, noi leggiamo come una forzatura per favorire la ditta e per costringere i cittadini a parcheggiare nelle aree a pagamento.

Come mai nella costa non erano stare interdette altre aree con questa motivazione?

La stessa assegnazione dei parcheggi a pagamento dei “Is Figus”, va a tutto a vantaggio del gestore. I servizi che dovevano erogare già dall’ apertura delle attività, gli hanno resi fruibili dopo mesi dall’entrata in funzione e solo dopo il nostro intervento. Se poi l’Amministrazione ha concesso alla ditta anche il mancato ammodernamento del parchimetri che, come dice la Sindaca, sarebbero dovuti costare 40.000 euro, c’è veramente da interrogarsi per capire, in questa questione, se c è equilibrio nelle clausole contrattuali tra il comune e la ditta che eroga il servizio.

Sul mancato ammodernamento dei parchimetri, noi, come molti cittadini, ci siamo sforzati per trovare una  giustificazione plausibile per scelte così insensate e penalizzanti. Se fosse un fatto personale e privato, la Sindaca avrebbe il diritto e la facoltà di fare e disfare come crede. Trattandosi di Pubblica Amministrazione, di cui Lei è la massima rappresentante nel territorio, la musica cambia, e di molto.

Per le situazioni incresciose che ci è capitato di osservare di fronte ai parchimetri a monetina, abbiamo avuto la sensazione che agli slogan “Avanti tutta” e “…per la prima volta”, in parecchi avranno rielaborato i concetti più adatti alle circostanze che hanno dovuto subire : “avanti tutta…per cambiare destinazione“ e “…per la prima….e ultima volta…“.

Un’ulteriore figuraccia ed un‘ altra opportunità buttata al vento.

I CONSIGLIERI COMUNALI

Angelo Pittaluga, Donatella Fa, Elisabetta Loi, Francesca Toccori, Andrea Abis

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