Abbiamo già commentato il primo punto all’ordine del giorno del Consiglio di martedì scorso. Gli altri punti dello stesso Consiglio erano riconducibili ad aspetti di carattere finanziario e al piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare.
In più occasioni abbiamo messo in evidenza lo stato di precarietà in cui versano gli uffici comunali. Nei quasi 5 anni di mandato, dopo aver assistito al fuggi fuggi di funzionari e impiegati, l’Amministrazione oggi non riesce neppure a garantire i servizi essenziali. Tra questi non fa eccezione il “Servizio Tributi”. Nella discussione del punto all’ordine del giorno, è emerso infatti che, al pari degli altri settori della macchina comunale, il suddetto servizio è caratterizzato da diverse criticità.
Le responsabilità questo stato di grave inefficienza deve essere addebitata solo alla Sindaca, sia perché non ha saputo creare le condizioni di serenità che favorissero la permanenza di funzionari e impiegati, molti dei quali, appena hanno potuto, sono scappati a gambe levate approdando in altri enti, sia per il fatto che in questi anni non si è effettuato né un piano di impiego delle risorse umane, tanto meno una seria programmazione contenente finalità e obiettivi a medio e lungo termine. Inevitabile la debacle che, visto i presupposti, era ampiamente prevedibile. E’ storia recente l’ennesimo bando pubblico andato deserto per ricoprire l’incarico di responsabile dell’ufficio tributi. Considerata la penuria di lavoro, ci sarà pure una motivazione perché nessuno ambisca a ricoprire un incarico nel Comune di Pula.
Il punto all’ordine del giorno riguardante le “tariffe” è stato esposto dalla Consigliera Lecca. Per quanto riguarda la TARI (tassa sui rifiuti) scopriamo che solo nel 2018 nelle casse comunali manca la bellezza del 30% dei 1.905.461 euro che si era preventivato di incassare: infatti, è stato introitato solo 1.325.446 euro. Mancano perciò all’appello 580.015 euro. A questa cifra, già di per sé importante, si devono aggiungere le somme non riscosse e soggette al recupero coattivo per gli anni precedenti che, con la TARI non incassata nel 2018, raggiungono la ragguardevole somma di circa 4 milioni di euro.
Questo vero e proprio “disastro finanziario” è stato messo in evidenza dalla Consigliera Loi che ha precisato come l’attività di recupero delle somme evase sia ridotta al lumicino. Le responsabilità non sono certo ascrivibili agli impiegati che con spirito di abnegazione fanno ciò che materialmente è possibile per salvare il salvabile. E’ invece imputabile a chi detiene le redini della gestione politica e amministrativa, ovvero alla Sindaca, che avrebbe dovuto prevedere, in concreto, la strutturazione dell’ufficio tributi adeguata alle necessità, con l’opportuno implemento di personale da impiegare nell’azione di recupero. Si è quindi certificato che nel Comune di Pula incassare le somme evase è una pia illusione, o se si preferisce un optional. Sono quindi molti i furbetti che hanno la possibilità di farla franca, penalizzando i cittadini onesti che pagano regolarmente le tasse, anche a costo di rinunce e sacrifici.
La Consigliera Loi nel suo intervento ha fatto, una considerazione da cui consegue un quesito: se per i servizi da pagare con fondi ricavati dalla TARI non si sono potuti utilizzare i 4.000.000 di euro preventivati, quali fondi sono stati utilizzati? La risposta sta sempre nei numeri: per sopperire a queste somme, si sono utilizzati altri fondi di bilancio, gli stessi che certamente si sarebbero potuti impiegare per opere o per dare ulteriori servizi ai cittadini. In conclusione, il cittadino onesto che paga puntualmente le tasse viene gabbato 3 volte. La prima perché paga anche per chi evade. La seconda perché viene privato dei servizi di cui avrebbe diritto se tutti pagassero. La terza perché si avvale dei servizi esistenti nella stessa misura con cui ne fruiscono i furbetti morosi.
L’altro punto all’ordine del giorno riguardava il piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare. Nel corso della discussione, la Consigliera Fa ha chiesto alla Sindaca se avesse provveduto a far aggiornare i valori delle aree edificabili nei vari comparti urbanistici, al fine di salvaguardare il principio di equità tra i cittadini e non dar luogo a dei casi di ingiustizia sociale, ed anche non incorrere in un palese danno erariale. La Sindaca si è affrettata a dire che “ci sta lavorando”. Se finalmente non si decide, dopo quasi 5 anni di permanenza in Comune, è improbabile che abbia altre opportunità.
Una considerazione a parte merita lo stato in cui si trovano molti beni del patrimonio comunale. Per farsi un’idea è sufficiente fare un sopralluogo visivo, senza bisogno di adottare ulteriori accorgimenti.
In conclusione, l’ultimo Consiglio non ha fatto che mettere in evidenza lo stato di grande criticità in cui si trova la macchina amministrativa, ormai ridotta ad affrontare le emergenze del quotidiano, senza una prospettiva di miglioramento, senza una guida che consenta un immediato cambio di rotta. E a proposito di guida, il modellino di Ferrari messo in bella mostra nel suo ufficio, emblema metaforico della nostra Pula che avrebbe delle potenzialità associabili, per similitudine, al bolide delle quattro ruote, si sta rivelando quello che in realtà è: un simpatico soprammobile neanche tanto originale. Lei , la Sindaca, era certa di essere in grado di pilotare la “Pula=Ferrari” con piglio di condottiera fiera e infallibile, ma così non è stato, e difficilmente lo sarà in futuro. La saggezza popolare insegna che l’ illusione di guidare una Ferrari, porta quasi sempre un’incapace a farla uscire fuoripista o mandarla a sbattere su un ostacolo qualsiasi. Visti i deludenti risultati ottenuti in questi 5 anni, le consigliamo perciò di andare a piedi, in modo da poter prendere coscienza dei propri limiti politici e amministrativi. Se proprio ci tiene, sarebbe per lei opportuno imparare a guidare un’amministrazione partendo dal triciclo.
I CONSIGLIERI COMUNALI
Angelo Pittaluga, Elisabetta Loi, Andrea Abis, Donatella Fa, Francesca Toccori