Dalla giustificazione che apprendiamo dall’articolo sull’Unione Sarda, che Lei, Sig.ra Sindaca, fornisce sul licenziamento dei 2 dipendenti della Pula Servizi, non sappiamo quale versione sia meglio scegliere per dare una interpretazione plausibile alle sue dichiarazioni:
- credere che sia stata pronunciata da qualcuna che sull’argomento non ha capito nulla o,
- piuttosto, da chi, come al solito, ha la presunzione che quelli che leggono la Sua versione dei fatti siano degli allocchi disposti a credere ciecamente alle Sue presunte verità, pronunciate anche in questa occasione pur di sfuggire alle responsabilità che ricadono sulle Sue spalle.
Avendo avuto la possibilità di conoscerLa bene in questi 6 anni, propendiamo, senza alcun dubbio, sulla seconda versione.
La Pula Servizi, come tutti sanno, è una società in house (giuridicamente è un’ azienda pubblica costituita con capitale in toto o in parte da un ente pubblico). Nello specifico, la Pula Servizi per il 60% è di proprietà del Comune di Pula e per l’altro 40% di Sardegna Ricerche.
Quando lei dichiara che “il Comune è socio, ma non ha nessun potere gestionale”, sa bene di dire una inesattezza (non vorremmo essere scortesi a definirla in altro modo, forse più appropriato…).
Il Comune di Pula di cui Lei è la Sindaca, ha il controllo azionario della Società! Così come ha fatto in questi anni, senza dover rendere conto a nessuno, dettandone gli indirizzi operativi, decidendo quali servizi affidargli, per farla funzionare secondo i Suoi obiettivi politici e programmatici, così poteva continuare.
Pertanto, in questo preciso momento, avendo fatto questa scelta, deve assumersene tutte le responsabilità, e se ritiene sia il caso difenderla questa scelta, ma senza addurre motivazioni assurde, insostenibili e totalmente campate in aria.
Per quanto attiene alla “clausola di salvaguardia” che avrebbe dovuto garantire il posto di lavoro dei dipendenti licenziati, secondo la Sua versione non sarebbe stato possibile inserirla “….perché non si trattava di una gara” bensì di “un’indagine di mercato con una manifestazione di interesse”. La domanda sorge spontanea: chi ha deciso fare un’indagine di mercato piuttosto che una gara, se non Lei? Non abbia la supponenza di credere che chi legge non abbia capacità interpretative, e per giunta abbia gli occhi bendati e il prosciutto nelle orecchie: Lei (a cui non sfugge nulla) saprà, inoltre, che in comune anche le mura “ascoltano” e le notizie e gli umori di palazzo trapelano, eccome! Le bugie e le magre scuse hanno le gambe corte.
La vicenda assume poi un aspetto ridicolo quando dichiara che la Società è stata invitata a manifestare interesse per la gestione del servizio tributi.
In pratica dice che il Comune ha invitato se stesso a manifestare interesse.
Gentile Sindaca, abbiamo l’impressione che, a piccoli passi, la Sua “lungimiranza” porti a dismettere la Pula Servizi per motivi che ci sfuggono, motivi che si accompagnano alla Sua ormai conclamata incapacità di gestire le risorse umane. Ciò nonostante qualcosa ci suggerisce che Lei voglia affidare i servizi che la nostra Società in house svolge ad una nuova Società, la quale, inevitabilmente, assumerà il personale (o parte di esso) secondo logiche diverse rispetto ai criteri di evidenza pubblica con cui sono stati assunti e poi licenziati i due impiegati.
Abbiamo questa sensazione perché Lei, anziché indire i concorsi e dare l’opportunità a tutti di partecipare, compresi i pulesi, preferisce le chiamate dirette di consulenti e funzionari di Sua fiducia (assunzioni secondo l’art. 110). “Il lavoro ai pulesi“, che Lei recitava a litania in ogni circostanza, quando l’euforia degli esordi La faceva sentire onnipotente, evidentemente è stato uno slogan ormai passato di moda, un proposito di facciata smentito dai fatti, perché ai cittadini pulesi, che per titolo di studio potevano ambire ad un posto di lavoro pubblico di tutto rispetto, Lei ha negato questa opportunità.
Riteniamo che da parte Sua sia scorretto cercare di ribaltare la realtà e sovvertire la verità con argomentazioni che, alla fin fine, sono lo specchio del suo modo di agire di questi anni, e lo fa attribuendo la colpa delle Sue sventure politiche e amministrative sempre e comunque agli altri.
Non possiamo certo fare addebiti alla Sua maggioranza che, a nostro avviso, deve essere considerata per quello che conta e rappresenta, ossia nulla o quasi: citiamo, a motivare un giudizio tanto severo, il Consiglio Comunale in cui, a proposito di licenziamenti, Lei aveva già deciso tutto, e i suoi Consiglieri e Assessori sono caduti dalle nuvole, inconsapevoli e addirittura esterrefatti dalla notizia allora ancora ufficiosa, divenuta ufficiale solo pochi giorni dopo, con le lettere di licenziamento dei due impiegati. Se non fosse per i risvolti drammatici che si stavano consumando, in occasione di quel Consiglio Comunale gli ignari Consiglieri ci facevano addirittura tenerezza, tanto sono apparsi ingenui e increduli, pronti a giurare che si trattava delle solite bufale messe in giro per seminare zizzania.
In queste nostre riflessioni, vorremmo evidenziare l’aspetto umano che Lei ha completamente dribblato, come se si trattasse di un aspetto di poco conto. Oggi che anche il governo nazionale legifera per cercare di non licenziare le persone, ci chiediamo: quale ente pubblico avrebbe potuto avere la brillante idea di licenziare (o perlomeno tutelare nel nuovo appalto) due persone vincitrici di concorso, e tra queste un disabile? Per non disperdere parole inutili, diremmo chiaramente che Lei, in questa vicenda, ha mostrato cosa c’è realmente sotto la patina delle apparenze e delle belle parole che a sproposito ostenta (i fatti lo testimoniano) quando parla delle persone fragili.
E’ inevitabile che chiudiamo questa nostra riflessione immaginando il futuro prossimo del nostro paese.
Ci chiediamo: dove sono quegli assessori e quei consiglieri che ambiscono a continuare a rappresentare Pula nella prossima consiliatura?
E’ pensabile che per avallare delle piccole posizioni di rendita, questi signori giustifichino certe scempiaggini?
Un’ ultima nota vorremmo dedicarla all’imbarazzante silenzio e alla totale mancanza di segnali di vita da parte dei delegati sindacali della Pula Servizi: a loro vorremmo chiedere se sia stato più importante non disturbarLa nella Sua azione “da rullo compressore”, con le Sue spericolate manovre politiche, piuttosto che difendere il posto di lavoro di 2 colleghi che, dall’oggi al domani, si sono trovati senza il lavoro. Sappiamo in partenza che non farebbero pervenire alcuna risposta, in quanto è inutile chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.
Anche su questo atteggiamento noi abbiamo un nostro parere che, gentile Sindaca, è frutto di una valutazione oggettiva del Suo modo di fare. Per non dilungarci troppo, lo espliciteremo in una prossima occasione, che certo non mancherà.
Su queste ultime righe vorremmo che, perlomeno, si aprisse finalmente una riflessione, perché questa tristissima vicenda lo merita. Non abbiamo la pretesa che Lei aderisca a questo invito, ma lo facciamo lo stesso rivolgendoci alla Sua maggioranza che, dobbiamo ammettere, si sta rivelando davvero sorprendente, in tutte le sue iniziative, e soprattutto nella sue connivenze e nei suoi silenzi. Purtroppo non è dato conoscere quali siano i limiti che la compagine politica da Lei guidata si è data, entro i quali considerare il prosieguo dell’esperienza politica utile e costruttiva. Sarebbe ora che qualcuno di loro si accorgesse che questo modo di fare politica è “indecente”. Trovare un termine più gentile non è proprio possibile.
Cordialmente
I CONSIGLIERI DI MINORANZA