SINDACA, SE LEI SOSTIENE CHE “…TANTA SPECULAZIONE PER NULLA…“, NOI LE RISPONDIAMO CHE NESSUNA CARICA ISTITUZIONALE  SI PAGA CON LE MANCE

La Presidenza del Consiglio Comunale è solo un modo per calmare gli animi.

Mentre arriva ai cittadini  una pioggia di bollette, gran parte delle quali scadute nella prima rata, mentre le attività produttive, oltre alla pioggia di bollette (anche in questo  caso  scadute) languono senza aver  avuto un minimo di sostegno dal Comune, e mentre una moltitudine di  Sindaci della Sardegna impiegano risorse di bilancio per fare screening ai loro amministrati, la nostra Sindaca non ha evidentemente altro cui pensare  se non  continuare ad indebitare il Comune (l’ultimo prestito ammonta a ben  750.000 euro) e inventarsi   “incarichi e redditi” per tenersi buono qualche consigliere  della sua maggioranza afflitto  da sindrome  da astinenza assessoriale, più comunemente   nota come “mal di pancia politico”.

I pregressi “accordi” elettorali a Pula li conoscono anche i sassi: accordi da rinegoziare, evidentemente, dato che per cause di forza maggiore (si fa per dire) a metà legislatura è venuta meno la staffetta tra un Assessore e la consigliera Carla Lecca.  La Sindaca ha prontamente trovato la soluzione nel cilindro delle pratiche più becere della vecchia politica: creare la comodissima poltrona della carica di Presidente del Consiglio Comunale, sulla quale, magari al prossimo giro elettorale, potrebbe accomodarsi proprio lei.

Ed ecco le argomentazioni di grande suggestione, adatte soprattutto a catturare decine di like e altrettanti commenti sdolcinati sulla sua pagina fb: “un ruolo di garanzia per l’imparzialità delle attività”, questo in sintesi il nobile proposito che ha indotto la prima cittadina a convincersi che di questa figura istituzionale, Pula e il suo Consiglio Comunale, nell’ultimo scorcio del suo mandato, non ne può proprio fare a meno.

Prima osservazione: quale ruolo di garanzia e imparzialità può garantire il futuro Presidente del Consiglio quando la Sindaca esordisce “la pago io con i miei soldi”?  La nostra Prima Cittadina dovrebbe ben sapere che quando si vuole istituire un ruolo di garanzia, l’incarico deve essere concordato con tutti quelli che dovrebbero usufruirne, minoranza compresa. Cosa si intende, poi, per “imparzialità”, quando chi deve esercitarla ottiene un compenso in danaro che sarà  pure frutto  di una rinuncia ad intascare per intero gli emolumenti  da Sindaca, ma proprio per questo   potrebbe  limitare fortemente l’autonomia e l’indipendenza  di chi riceve il compenso?

Che le idee siano tutt’ altro che chiare lo dimostra   la pessima figura che la Sindaca ha fatto fare alla Consigliera Lecca quando, nell’ ultimo Consiglio, su sollecitazione della minoranza, si è rivolta direttamente alla Segretaria Comunale per avere delucidazioni sul compenso della carica. Un terreno minato che la Sindaca ha subito murato sul nascere.

Al di là del “pago io“, l’iniziativa lascia molti interrogativi politici e contabili.

Oltre a ciò, si stanno vincolando a questo balzello le future Amministrazioni.

L’altra giustificazione ad effetto della Sindaca è relativa al “…ruolo di coordinamento con tutti i consiglieri e l’organizzazione delle molteplici attività burocratiche degli Uffici e Consiglio Comunale” (del Presidente del Consiglio Comunale), giustificazione che troviamo francamente ridicola. Nel dibattito consiliare, tra l’altro, ha parlato di preparazione degli atti del Consiglio e la necessità di presiedere la conferenza dei Capigruppo; si sa bene che  gli atti  vengono preparati dagli uffici (che Lei in questi anni ha mortificato), e per quanto attiene alla presidenza in sede di conferenza dei Capigruppo,  il Sindaco può  tranquillamente delegare un Assessore o un consigliere di maggioranza.

Se vogliamo addentrarci in qualche ulteriore considerazione,  ci chiediamo che senso abbia creare una nuova carica istituzionale  quando molti degli attuali Assessori non brillano per attivismo propositivo. Di alcuni di loro, ai cittadini non sarà sfuggito che la  delega , spesso e volentieri, emerge quando  agli onori delle cronache combinano i disastri, uno per tutti l’Assessore Usai, avvezzo com’ è  a mandare la ruspa in spiaggia  a ridosso  del ferragosto. Non di meno, gli assessori Zucca e Farneti, maestri nell’ arte della fuffa, che rilasciano interviste “ a salve” senza che le  promesse riguardanti  gli assessorati di cui sono titolari  abbiano  un seguito. Per non fare un torto  alle due assessore restanti Collu e Pirisunu, diremmo che in pagella meritano un n.c. (non classificato); non fanno testo in quanto sono scomparse dai radar.

Da parte nostra non ci sarebbe nessuna riserva politica ad investire  la Consigliera Lecca del ruolo di Presidente del Consiglio, ammesso che tale ruolo, nel nostro  Comune,    avesse una qualche logica e una qualche  utilità.   Piuttosto,   avendola  sempre  ritenuta una persona valida e capace,  crediamo che possa  ricoprire l’incarico  di Assessora, e per questo potrebbe  tranquillamente sostituire qualcuno degli attuali. Se il metro di valutazione fosse il merito o il demerito, la Sindaca, in questo caso,  non avrebbe  sicuramente difficoltà a individuarne uno.

Purtroppo la politica, intesa come impegno civico al servizio dei Cittadini, non può essere ridotta a garantire una posizione di rendita, tanto meno  quando questa posizione ha come presupposto il “pago io”,  che tradotto  significa “dare la paghetta”,   offrire una lauta mancia  come usavano  i feudatari per assicurarsi  la fedeltà dei sudditi.

Chiudiamo  nel ribadire  che, di questi  tempi, pensare  alle poltrone  è  per noi e probabilmente  per la stragrande maggioranza dei cittadini, l’ultimo dei pensieri.

Diciamo  NO alla modifica  dello Statuto  Comunale, NO all’ istituzione della Presidenza del Consiglio Comunale.

I CONSIGLIERI DI MINORANZA

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