Il 26 febbraio del 2019 si è svolto il Consiglio Comunale in cui è stato approvato all’unanimità l’aggiornamento al “Piano triennale di Prevenzione della Corruzione della Trasparenza”.
La seduta si è aperta con l’augurio della Sindaca al nuovo Consiglio Regionale appena eletto. Non sono mancate alcune dissertazioni di carattere politico. Per come sono andate le cose, visti i risultati, per la nostra Sindaca forse sarebbe stato più opportuno tacere: magari tra qualche giorno, come si suol dire “a bocce ferme” spiegheremo il perché. L’ argomento “Elezioni Regionali” lo facciamo sedimentare e a brevissimo sarà oggetto di una attenta analisi di cui daremo conto ai nostri lettori. La nuova Amministrazione Regionale, infatti, non può essere confinata ad un breve saluto di circostanza della Sindaca, dato che, comunque, andrà ad incidere in modo significativo sul futuro della nostra comunità.
Riprendendo il discorso sull’ultimo Consiglio Comunale, per così dire “tecnico”, occorre precisare che sui suoi contenuti vanno effettuate considerazioni di carattere politico. Anzitutto esprimiamo il nostro disappunto per l’abitudine ormai consolidata di convocare i Consigli Comunali con pochissimi punti all’ordine del giorno, per giunta “tecnici”, che potrebbero essere accorpati in un’unica seduta in modo da perseguire un risparmio di tempi e risorse. Infatti, dobbiamo ricordare che l’Ente, oltre ai costi organizzativi, deve rimborsare alle aziende il costo delle ore lavorative utilizzate dai Consiglieri per presenziare alle sedute consiliari. Un’usanza, quella di dilazionare gli ordini del giorno che, oggi più che mai, consideriamo inopportuna. Una prassi che, tra l’altro, svantaggia, diremmo in maniera inequivocabile, chi ha un lavoro autonomo e non si avvale di alcun rimborso per compensare il tempo dedicato all’attività istituzionale.
Riflettendo sul primo punto riconducibile alla trasparenza, ci auguriamo innanzitutto che il piano triennale non rimanga solo un formale e asettico obbligo di legge, ma che finalmente si traduca in azioni tangibili e concrete. Per la nostra Sindaca, in questi quasi 5 anni di mandato, sarebbe dovuto essere prima di tutto un obbligo morale da onorare dopo le promesse scritte e ribadite nei suoi 2 programmi elettorali, ma non lo è stato: in più occasioni, nella prima e nella seconda consiliatura, abbiamo infatti segnalato la carenza di informazione contenuta del sito istituzionale del comune, e appena un mese fa ci siamo sentiti costretti a segnalare questa grave carenza istituzionale all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Ricordiamo che la trasparenza degli atti amministrativi ha lo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, prevenire fenomeni di corruzione, incentivare la partecipazione e il controllo sulle attività delle istituzioni, informare il contribuente sull’utilizzo delle risorse pubbliche. Ora, quello che doveva essere un principio etico e un criterio guida per condurre l’azione amministrativa sui binari della massima informazione, trasparenza e condivisione, è finalmente disciplinato dalla legge. Se in questi trascorsi 5 anni le suddette prerogative sono state, il più delle volte e in diverse occasioni, una sorta di “gentile concessione” della Sindaca, d’ora innanzi le “libere interpretazioni” e le conseguenti posizioni “di comodo” vengono a cessare. L’azione di controllo e vigilanza da parte nostra sarà ancora più puntuale e stringente. Speriamo di non averne occasione, ma pur non facendo il “processo alle intenzioni”, abbiamo buoni motivi per rafforzare la nostra attenzione per qualsiasi evenienza.
Per la cronaca, l’altro punto all’ordine del giorno prevedeva lì integrazione della delibera del Consiglio Comunale n.2 relativa alla “Riscossione coattiva dell’agenzia delle entrate.
I CONSIGLIERI DI MINORANZA
Angelo Pittaluga, Elisabetta Loi, Donatella Fa, Andrea Abis, Francesca Toccori
