Pregiatissima Sindaca,

Qualche giorno fa dalla stampa  abbiamo appreso che è stato  presentato il Consiglio d’Amministrazione(CDA) della fondazione “Pula Cultura Diffusa” finalizzato alla valorizzazione e alla gestione degli aspetti storico culturali del nostro territorio. A parziale rettifica di ciò che  ha dichiarato,  innazitutto c’è da fare subito una precisazione,  ovvero che Lei non ha creato un bel niente.  La Fondazione, in caso non se ne fosse accorta, era infatti   già istituita da oltre 6 anni. Semmai  dovrebbe far conoscere il perché  l’ha riattivata, ed anche perché  si è accorta che esiste  solo oggi, dopo averla tenuta nel cassetto per tanto tempo.

Come Suo solito (la storia di questi anni lo dimostra con altri eclatanti esempi)  l’ha lasciata stagionare per poi farla passare come una Sua creatura: un giochino a cui siamo abituati talmente tanto,  ed al quale non diamo neanche più peso.

Ma al di là di queste considerazioni riconducibili alla Sua poca dimestichezza  amministrativa, visto che ha rispolverato un’iniziativa di cui si era persa traccia, ci avrebbe fatto piacere condividerne  la riesumazione, magari per   dare anche il nostro contributo, non foss’altro  perché come minoranza, se ancora non l’avesse appreso,  rappresentiamo anche noi  un consistente numero di cittadini. In ogni occasione ci costringe a ricordarLe che le decisioni che prende non sono assimilabili  ad una Sua proprietà privata, per la quale può fare tutto ciò che Le aggrada,  ma sono questioni pubbliche, che  amministra per delega.  Se non le dispiace,  una parte di questa funzione, che deriva dalla volontà popolare, per il ruolo che ci compete,  la deteniamo anche noi.

Per una come Lei, che ha basato  le Sue campagne elettorali all’insegna della partecipazione e condivisione delle scelte da parte dei cittadini, ci sembra una vera contraddizione venire a conoscenza di  una scelta così importante per il territorio non in modo diretto ma  da un articolo sul giornale, preceduto da una conferenza stampa,  dove peraltro non ha neppure avuto il garbo  di invitarci.

Conoscendo la sua Sua passione per le interviste e per le foto di rito, sospettiamo che  non volesse correre il rischio che qualcuno potesse  rubarle la scena.  Comunque, al di là della battuta, ci avrebbe fatto piacere sentire quanto è stato detto perché,  da quello che leggiamo, si capisce ben  poco. Anzi, l’intervista   si presta ad interpretazioni che sicuramente non le fanno fare la  figura che magari, con più chiarezza, avrebbe potuto fare. Ci saremmo aspettati che Lei, direttamente e senza delegare altri,  avesse illustrato perlomeno  le linee di indirizzo sulla futura attività della Fondazione, cosa che invece  viene fatta da un componente del CDA.

Comunque sappia già da ora  che ci sono aspetti correlati all’iniziativa che potremmo analizzare attraverso le risposte che Lei gentilmente  fornirà in modo ufficiale in Consiglio Comunale alle nostre domande,  che formuleremo secondo i criteri e le modalità note.   Ad esempio,  il Presidente e il Consiglio d’amministrazione opereranno a titolo gratuito o  avranno un compenso? Quali sono gli obiettivi  che  l’Amministrazione Comunale intende far conseguire per mezzo della  Fondazione? Esiste un cronoprogramma, e  quali  tempi sono stati individuati nel breve, medio e lungo periodo e quali saranno i risultati attesi?  Tutti aspetti che, oltre a noi, Lei ha il dovere di illustrare  nei dettagli anche alla  cittadinanza.

Tornando alla notizia, un aspetto che ci incuriosisce è il ruolo che ha avuto (sempre che l’abbia avuto)  l’Assessore Zucca e gli  altri componenti della Giunta che, come al solito, hanno un mero ruolo di rappresentanza, essendo nei fatti gli occupanti pro-tempore di uno scranno assessoriale senza diritto di parola. E’ innegabile, infatti, che in questa, come in innumerevoli altre occasioni,  facciano la figura di chi, come suol dirsi, non ha né arte, né parte.

In questi 4 anni, gentile Sindaca, in ambito culturale Lei  ha fatto cosette di poco conto, perché se badiamo alla sostanza, c’è solo da stendere un velo pietoso:  non è riuscita, ad esempio,  neppure ad riaprire il museo “Patroni” nonostante al momento del suo insediamento fosse completato quasi al 70%, una inettitudine amministrativa che ha fatto perdere al nostro paese (e più diffusamente al patrimonio isolano)  un’opportunità culturale importante e prestigiosa.  C’è anche l’aspetto economico, quantificabile in  e circa 60.000 euro l’anno, di mancati incassi dalle visite.

Vogliamo poi parlare del Teatro? Lo ha aperto  dopo che era bell’e pronto   da 4 anni, e ancora oggi non è in grado di utilizzarlo se non occasionalmente, privo com’è di una programmazione culturale a 360°  degna di questo nome.

Vogliamo parlare dei ritardi sui pagamenti  del personale della zona archeologica di Nora?  Non ci sembra che si siano fatti dei grandi salti di qualità neppure nella nuova gestione, e  il vanto dell’incremento del numero dei visitatori a Nora lo deve attribuire non a Lei e alla Sua lungimiranza, ma più semplicemente al numero dei crocieristi che si sono riversati su Cagliari per le note crisi nei paesi dell’Africa occidentale e non per i meriti di una politica culturale che, nel Suo caso, è inesistente.

Vogliamo poi dare uno sguardo  all’area limitrofa agli scavi?  E’ costantemente  in completo abbandono,  priva di servizi in quanto  non è riuscita neppure ciò che l’appalto del servizio prevedeva,  cioè a far istallare  dei parchimetri se non quelli ormai vetusti,  a monetina. Le risulta che  il parcheggio exDolis sia  una landa desolata, piena di erbacce, priva di illuminazione, senza la minima parvenza di decoro? Faccia un giretto e constati di persona.

Sindaca, sta onorando l’impegno di destinare una minima parte della tassa di soggiorno alla conservazione e alla tutela del sito archeologico di Nora? E la torre del Coltellazzo, in questi anni  ha avuto  un minimo di risorse per la manutenzione? Abbiamo il serio timore che  andando di questo passo non passerà molto tempo che venga nuovamente  chiusa alle visite per chissà quanto tempo, dopo le fatiche e l’impegno che sono occorsi per renderla fruibile.  E la torre di S. Macario, sa che esiste?  Sta lentamente e inesorabilmente sgretolandosi, e lo stesso dicasi per la Torre di Cala d’Ostia.

Per il patrimonio storico-naturalistico di”Batteria Boggio” Lei ha avuto il merito di interrompere   tutte le precedenti interlocuzioni, tese alla valorizzazione, intraprese dalla precedente Amministrazione, lasciando il sito al  suo destino.

Concludendo, constatiamo con rammarico che  in 4 anni del Suo mandato, sono state quelle più sopra elencate  le Sue attenzioni per gli aspetti culturali e archeologici della nostra Cittadina.  Ben venga, quindi,  la Fondazione, che vorremmo avesse l’opportunità di lavorare concretamente e proficuamente nel  settore dove Lei si è adoperata  in modo approssimativo e dilettantesco.

Augurando buon lavoro al CDA della Fondazione, certifichiamo che  il primo passo compiuto, ovvero  quello che ha privato noi consiglieri di minoranza e l’intera cittadinanza della conoscenza degli elementi essenziali  che ne determineranno l’attività, è stato  a dir poco insoddisfacente. Se aggiungiamo a questo primo dato  la perplessità  che ci coglie di fronte alla Sua conclamata incapacità di dare delle linee di indirizzo, siamo costretti a pensare, nostro malgrado,   che  tutte le buone intenzioni del Presidente  e del CDA, con questa premessa,  svaniranno  nel nulla.

Speriamo ardentemente  di sbagliarci.

I CONSIGLIERI COMUNALI

Angelo Pittaluga, Elisabetta Loi, Francesca Toccori, Donatella Fa, Andrea Abis

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