UN MIX DI QUALUNQUISMO, IGNORANZA E MALAFEDE: QUESTA LA SINTESI DELLE ARGOMENTAZIONI DELL’OPPOSIZIONE SUL RECEPIMENTO DI UNA VARIANTE AL PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO RIGUARDANTE IL RIO SA PERDA BIANCA.
Rispetto alle fantasiose narrazioni della minoranza sul recepimento della variante al PAI proposta dalla società F.R. Agro srl e la conseguente adozione e trasmissione all’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna (ADIS), visto il polverone sollevato, è bene fare alcune precisazioni.
Anzitutto c’è da osservare che un’Amministrazione seria ha il dovere di dare risposte ai cittadini, a prescindere da chi formula le richieste, e non è produttivo per nessuno nascondere la polvere sotto il tappeto aspettando il cambio dell’Amministrazione.
Dopo un sopralluogo ordinato dalla Procura della Repubblica, dopo aver preso visione delle carte storiche (consultabili dai cittadini che ne fanno richiesta, molte fonti sono liberamente consultabili attraverso il Portale Cartografico Regionale), dopo la relazione del geologo di fiducia del Comune di Pula, dopo gli studi e le conseguenti relazioni effettuate dai geologi incaricati dalla società F.R. Agro srl le quali certificano che il corso d’acqua conosciuto come rio sa Perda Bianca ha un altro percorso rispetto a quello rappresentato nel PAI adottato.
Sarebbe stato utile che la minoranza, anziché farneticare, avesse suggerito le tesi, giuridicamente valide, secondo le quali non si sarebbe dovuta accogliere la richiesta della società F.R. Agro srl.
La minoranza, evidentemente, ignora che, a prescindere da tutto, per legge, tale richiesta, piaccia o non piaccia, l’amministrazione è OBBLIGATA a recepirla.
La pratica infatti era stata presentata il 23 marzo 2016, con Prot.4971 del 08.03.2017, ben sette anni orsono quando ad amministrare c’erano tre quinti dell’attuale minoranza. Il Comune aveva provveduto a trasmetterla al Servizio Territoriale Opere idrauliche di Cagliari.
Su mandato della Procura della Repubblica il 10 febbraio 2012 in seguito al procedimento penale 1640, venne fatto un sopralluogo congiunto del Genio Civile e del Corpo Forestale di Pula nel quale si deduce che il percorso reale del Rio sa Perda Bianca NON ATTRAVERSA gli edifici ma corre esternamente ad essi, come risulta dalla carta allegata al citato verbale (documenti consultabili).
Tale stato di fatto trova conferma nella nota prot.16089 del 19 aprile 2017 del Servizio Territoriale Opere Idrauliche di Cagliari in risposta alla richiesta del comune prot.4971 del 08/03/17. (documenti sempre consultabili).
Sulla base di questi presupposti, come si è visto, avallati dal Servizio Territoriale Opere Idrauliche e dal verbale del sopralluogo richiesto dalla Procura della Repubblica, la Società F.R. Agro srl., in data 19 aprile 2017 con nota prot.16089, faceva pervenire al Comune una nuova proposta di variante al P.A.I., ai sensi dell’art. 37 comma 2 lettera b delle Norme Tecniche di Attuazione del PAI; anche questa seconda istanza presentata dall’azienda è rimasta senza risposta.
In data 14/09/2022 prot. 24701, la società F.R. Agro srl. faceva pervenire al Comune una nuova proposta di variante.
Pur non essendo un atto obbligatorio, il Comune di Pula, al fine di acquisire una versione super partes della questione, come già precisato, ha dato mandato al geologo che cura il PUC di Pula per esprimere un parere tecnico sulla richiesta.
Con nota pervenuta il 20/02/2023, nel suo elaborato, il dottor Pani, geologo relatore del P.U.C. del nostro Comune per gli aspetti dell’assetto idrogeologico, sul lavoro svolto dai tecnici incaricati dalla società che propongono la variante, dopo un’esaustiva relazione, sintetizza: “si ritiene che le valutazioni proposte relative all’analisi idrogeologica e allo studio idraulico siano condivisibili”.
Oltre alle osservazioni sinora esposte, è corretto fare qualche altra precisazione sugli aspetti che, forse per mancanza di conoscenza degli atti, vengono riportati dalla minoranza in maniera errata: quando da un qualsiasi cittadino o da una qualsivoglia società presentata una richiesta di variante al PAI, l’ufficio tecnico comunale deve recepire, appunto, in “linea tecnica” la proposta di variante, ed è per questo obbligato a ottemperare applicando le “norme di salvaguardia” che resteranno valide fino al pronunciamento dell’Autorità di Bacino della Sardegna.
La mancata osservanza di quest’obbligo significa incorrere nella fattispecie penale del reato di omissione di atti d’ufficio.
Come evidenziato nella delibera adottata dal Consiglio Comunale, è bene precisare ancora che, fino al definitivo accertamento del reticolo idrografico, ai fini della verifica della compatibilità degli interventi progettati sul territorio, vanno utilizzati i livelli di pericolosità idraulica e di frana contenuti sia nello studio comunale già approvato dall’Autorità di Bacino (quelli esistenti), e sia quelli contenuti nel nuovo studio.
Pertanto, alla luce di quanto su esposto, è del tutto fuorviante, strumentale e falso che, in virtù di quanto deliberato, si cancellino i vincoli a qualcuno per trasferirli a danno di altri.
Per maggior chiarezza su quanto artificiosamente riportato dalla minoranza, si precisa che la trasmissione di variante all’Autorità di Bacino è un atto dovuto finalizzato ad attivare la procedura complessa che prevede il recepimento delle osservazioni di tutti i portatori di interesse, come dettagliatamente riportato nella più volte citata delibera del Consiglio Comunale.
Si evidenzia, inoltre, un altro aspetto che la minoranza ha omesso: qualora la variante venga recepita, per i cittadini che abitano o hanno terreni nelle zone sottoposte a vincolo si aprono le opportunità degli interventi di mitigazione che potranno essere prescritti dalla stessa ADIS.
Per ciò che riguarda la presunta “caduta di stile” che, a detta della minoranza, sarebbe attribuibile al fatto di aver adottato la delibera prima dell’elezione della Consulta di S. Margherita, ancora una volta si dimostra di non saper leggere neppure gli atti: infatti la Consulta che, come dice la parola, è un organo consultivo, non può intervenire su scelte che discendono da procedure amministrative. È del tutto evidente che il Comune è obbligato a recepire per legge le istanze perché vengano trasferite a organismi sovracomunali, esattamente come in questo caso, ovvero all’ADIS, struttura regionale competente che riceve, valuta e decide in assoluta autonomia il da farsi.
In conclusione, purtroppo la minoranza, in parte erede “spuria” della precedente amministrazione, non ha dimostrato nemmeno in questa circostanza di possedere le basi della cultura amministrativa, che impongono, prioritariamente rispetto a tutto il resto, di dare risposte ai cittadini.
Per quasi un decennio, alcuni degli esponenti dell’attuale minoranza hanno avallato e attuato la politica di rimandare sistematicamente i problemi per lasciarli ai successori, secondo la logica inaccettabile dell’inerzia amministrativa, derivante dal timore di non scontentare i possibili elettori.
Non a caso, proprio in virtù di questa inerzia, la nuova Amministrazione si è trovata a sanare una quindicina di debiti fuori bilancio per la non poco trascurabile cifra di circa 200mila Euro, oneri di urbanizzazione mai pagati o pagati in parte, con i conseguenti mancati incassi per il comune, ritardi ingiustificati sull’invio della bollettazione Tari, opere pubbliche senza una previsione di cofinanziamento.
Inoltre, la propaganda fasulla sul mantenimento degli stessi importi della TARI (per poi scoprire che non erano stati pagati gli oneri per lo smaltimento nella piattaforma), il contributo non pagato da 10 anni dovuto in quanto soci ad Abbanoa, ed inoltre 15 persone che mancavano nell’organico comunale, una sfilza di contenziosi mai risolti lasciati in eredità ai successori… e molto altro.
L’esempio di questa pratica riguardante il reticolo idrografico del Rio Sa Perda Bianca, “stagnante” da anni, senza che nessuno si fosse mai preoccupato di dare risposte, una prassi adottata anche a costo di congelare, consapevolmente, i diritti dei cittadini e delle attività produttive, è emblematico di un modo di agire che è del tutto incompatibile con quello della nuova Amministrazione.
Una precisazione sull’attendibilità su quanto rappresentato dal reticolo idrografico della regione Sardegna, va fatta: è un elemento noto (almeno agli addetti ai lavori) che questo documento tal volta è affetto da imprecisioni, tant’è che la Regione stessa nell’ottica di eliminare le incongruenze tra quanto rappresentato e stato di fatto ha messo a disposizione importanti risorse economiche a favore dei Comuni per l’aggiornamento del reticolo idrografico ricadente sul proprio territorio. A tal proposito il Comune di Pula si è attivato per adempiere a questa revisione ed usufruire di questa importante opportunità.
Chi a giugno del 2022 è stato chiamato dagli elettori a prendere in mano le redini del paese, rigetta con forza l’inerzia e la sciatteria amministrativa di cui evidentemente, chi fino a maggio dello scorso anno sedeva nei banchi della maggioranza con ruoli di tutto rilievo, ora finge di non essersi nemmeno reso conto.