Che numerosi concittadini non continuino a vivere in mezzo alla polvere e al fango è senza dubbio la priorità assoluta dell’annosa vicenda della lottizzazione “Su Pranu”, ma affermare che si siano risolti per intero i problemi, come si vorrebbe far intendere nei Social, è un altro paio di maniche.
Abbiamo sempre nutrito seri dubbi sul fatto che i lottizzanti, in termini economici, dovessero contribuire così pesantemente per la realizzazione delle opere di urbanizzazione, se si tiene conto che ai lottizzanti è arrivata dal Comune la richiesta di un versamento che, in diversi casi, supera i 10 mila euro. Da un punto di vista amministrativo le vicissitudini della lottizzazione presentano ancora tanti lati poco chiari, e a nostro avviso il Comune ha le sue maggiori responsabilità. D’altra parte, se nel complesso la vicenda fosse così chiara, i lottizzanti non avrebbero dato mandato ad un legale per far valere le proprie ragioni e tutelarsi.
Da 5 anni a questa parte, perseguendo l’obiettivo di alleviare il disagio dei cittadini, come esponenti di minoranza abbiamo sollecitato (attraverso atti pubblici ovviamente consultabili) la realizzazione delle opere di urbanizzazione, non foss’altro perché il 90% delle risorse necessarie al loro completamento, l’amministrazione se le ha trovate già iscritte a bilancio dal 2014, risorse non piovute dal cielo ma, come è ovvio, lasciate in cassa da chi li aveva preceduti.
Su questa vicenda alquanto complessa, la minoranza ha avuto sempre un atteggiamento lineare, ben diverso da chi, in maggioranza, ha fatto con i lottizzanti diverse riunioni “carbonare”, laddove a parole diceva di non essere d’accordo sulle iniziative amministrative dettate dalla Sindaca, ma nei fatti ha poi avallato tutte le condizioni capestro che sono state imposte ai lottizzanti, sempre che non ci siano dei documenti agli atti, a noi sconosciuti, che dimostrino il contrario. Purtroppo abbiamo seri dubbi sulla loro esistenza.
L’atteggiamento amministrativo bifronte, di avere cioè il piede in due scarpe, ormai ha fatto il suo tempo, e ormai tutti sono a conoscenza di chi lo pratica con tanta disinvoltura. Quando non si è d’accordo, si deve avere il coraggio di manifestare il dissenso apertamente con atti scritti e documentabili, non a parole, pronunciate in un modo quando si è di fronte ad un uditorio di un certo tipo, di tutt’altro contenuto se cambia interlocutore e contesto. Chi è diventato uno vero specialista nella pratica dell’antico gioco del “zacch’e e poni”, dovrebbe avere un maggior senso del rispetto verso le persone alle quali propina “chiacchiere a volontà “. Ma non esitiamo certamente a dire che dovrebbe averlo nei confronti dell’amministrazione di cui è esponente di spicco, che a ragione o a torto (per noi è buona questa seconda opzione) assume delle decisioni che con le sue tesi fanno a cazzotti.
A margine di questa vicenda, c’è un altro aspetto che abbiamo messo in evidenza in occasione della discussione del Bilancio di Previsione 2019. Da un lato si chiedono ingenti somme ai cittadini per concludere un iter ancora tutto da definire, dall’altro, invece, si ignora (così sembra) che dal 2014 si sono interrotti i versamenti da parte di chi aveva l’obbligo di versare gli oneri di urbanizzazione.
Come mai il recupero di queste somme si è interrotto dal 2014 con l’avvento dell’Amministrazione Medau? Analizzando i documenti contabili, abbiamo constatato che il credito ammonta ad € 343.621,59 e dal 2014 ad oggi gli incassi (introito da versamenti) sono stati pari a zero!! Dall ‘elenco fornitoci qualche tempo fa (nella speranza che nel frattempo sia stato aggiornato) si rilevava che ben 130.000 euro erano costituiti dal debito di soli due lottizzanti. Ci chiediamo se l’Amministrazione, più volte da noi sollecitata in consiglio comunale, abbia svolto fino in fondo il suo ruolo istituzionale di vigilanza, nel considerare che oltre al possibile danno all’erario, si potrebbe verificare una grave inottemperanza del principio di giustizia e di equità nei confronti dei cittadini che hanno con sacrificio già pagato il dovuto. Per i “furbetti” che non pagassero (volutamente decliniamo il verbo al condizionale) alla fin fine non vorremmo sopperire alla mancanza dei denari mancanti tutti noi cittadini in qualità di contribuenti.
Concludendo queste nostre doverose riflessioni sulla lottizzazione “Su Pranu“, rivolgendoci ai nostri cari Amministratori, vorremmo far loro osservare che non hanno niente di cui vantarsi, anzi, li riteniamo tutti, nessuno escluso, colpevoli di questo indegno ritardo che per anni ha penalizzato gli abitanti di un intero quartiere. Tuttavia va stigmatizzato soprattutto il comportamento di chi, evidentemente spinto dall’esigenza di cominciare a pesare il suo futuro consenso elettorale da leader, ha furbescamente cercato di dissociarsi. Peccato perché, al momento opportuno, ai più non sfuggirà che alle chiacchiere rassicuranti della citata “riunione carbonara” sia di fatto seguita la condivisione integrale della penalizzante linea adottata dell’amministrazione. Si sa che le bugie hanno le gambe corte.
Invito tutti i commercianti di Pula, siano piccoli che grandi, di protestare nei confronti della Sindaca per aver permesso di installare un ipemercato CRAI. Forse la sindaca non si intende di economia e non capisce che tutti i soldi che provvengono dai turisti e dai pulesi finiscono nelle mani di estranei,tipo Conad e Crai, e non girano nel nostro Paese. Inoltre il personale è formato dal 90% di non pulesi. Si renda conto, Signora Sindaca, che il suo operato fa acqua da tutte le parti. I consigglieri di maggioranza e di minoranza si dovrebbero coalizzare per cacciarla via.