Dopo la nostre segnalazioni abbiamo visto che la Sindaca ha fatto rimuovere la palma caduta in via Lamarmora, eppoi dato l’ordine di abbattere quella nella piazzetta dei Caduti, prima che succedesse l’irreparabile.
La palma di via Lamarmora è stata lasciata lì per anni, in modo che le larve del Punteruolo Rosso avessero di che nutrirsi e perpetuare la specie, fino a quando il suo involucro, ormai vuoto, si è schiantato sulla strada e sul marciapiede. Che dire: alla faccia della sicurezza dei cittadini e della prevenzione! Tuttavia, se pensiamo alla vicenda della mandria selvatica che scorrazza indisturbata nelle campagne a ridosso del paese, non c’è certo di che stupirsi se sicurezza e prevenzione siano considerati, da chi è preposto a garantirle, un optional.
Tornando alle palme, ciò che restava del tronco è rimasto a terra per giorni, senza che nessuno se ne occupasse. Ad osservare certe incomprensibili negligenze, indice di menefreghismo e trascuratezza, abbiamo la sensazione che, oltre ad aver perso il controllo del territorio, alla Sindaca sfugga la realtà in cui il nostro paese si trova, e viva in un mondo tutto suo.
Sul palmeto di Nora decimato dal Punteruolo Rosso, ricordiamo le sue entusiasmanti dichiarazioni unite a quelle dell’attuale Assessore Usai (estate 2014). Colti dall’esaltazione della vittoria elettorale, pensavano di stupire il mondo annientando il dannoso insetto dal palmeto di Nora in un batter di ciglia. La Sindaca, col suo verbo ridondante di superlativi assoluti e frasi rassicuranti da un lato, di accuse e il dito puntato “contro quelli di prima” dall’altro (rei di aver trascurato l’area per un decennio e oltre), sulla stampa e sui social rivelava le formule magiche e salvifiche che di lì a poco avrebbero riportato i luoghi, così bistrattati dall’amministrazione Cabasino, agli antichi fasti:
“Ora vogliamo voltare pagina: già dall’ultima settimana di agosto inizieremo il trattamento antiparassitario sulle palme (prima endoterapia, poi esoterapia), da ripetersi ogni 30 giorni”. Grazie anche al consigliere Filippo Usai che sta seguendo con molta dedizione il piano di recupero”. Via libera a “Sos palm”. Il comune è in campo per contrastare la strage delle piante. Ora metteremo in campo risorse e mezzi…”
A rileggere quegli articoli, e a trarne le conclusioni postume, è purtroppo evidente che il risultato ottenuto sia pari a zero, con l’aggravante di aver creato nei cittadini false illusioni in chi credeva nel miracolo! C’è da osservare che se in altri comuni sardi il Punteruolo Rosso è stato messo sotto controllo (solo pochi giorni fa abbiamo letto sulla stampa delle palme del lungomare Poetto), a Pula, al netto di valanghe di like su fb, dei reportage fotografici e dei selfie in varie pose, non rimane praticamente nulla. Come al solito, solo aria fritta, chiacchiere e ancora il famoso “calzino da rivoltare”. Per chi non ricordasse, l’ambizione di rivoltare metaforicamente Pula, appunto, come un “calzino”, era stato il ritornello più gettonato delle ultime due campagne elettorali.
Se altrove si argina il problema “Punteruolo rosso”, da noi a Pula riecheggia il funesto rumore delle motoseghe che certifica la morte delle palme, laddove le pozioni salvifiche somministrate con la supervisione di Sindaca e del superconsigliere delegato si sono rivelate un flop. Permarrà a futura memoria il book fotografico che li immortala ad osservare soddisfatti e tronfi di orgoglio gli operai al lavoro di recupero, in quello che doveva essere celebrato come la “rinascita del palmeto di Nora”, primo e significativo passo della rinascita generale di Pula e il suo territorio. L’allora superconsigliere Usai, delegato per le palme, considerati i meriti e i risultati sbalorditivi presunti e assegnati “sulla fiducia”, fu in seguito addirittura promosso Assessore.
Al di là di un briciolo di ironia che, come sempre, serve a stemperare i toni, ci sembra, comunque, che non ci sia molto di che rallegrarsi e nulla da aggiungere ad una situazione generale così negativa che non certo riguarda solo le palme. Fare dei rilievi o delle osservazioni indirizzate a chi da quasi cinque anni amministra il paese, equivale quasi, come si suol dire, a “sparare sulla Croce Rossa”. Abbiamo sempre avuto serie difficoltà ad individuare qualsivoglia positività “dell’era Medau”, ma ora più che mai abbiamo perso le speranze che qualcosa possa cambiare, e con noi, in paese, c’è chi riflette e si domanda quanto ancora possa durare questo stato di catalessi, tenuto conto che all’orizzonte, dentro la stessa maggioranza, comincia da qualche mese a questa parte ad addensarsi un cumulo di nubi temporalesche poco rassicuranti.
Una cosa pare assodata: il futuro prossimo, per la Sindaca e il suo cerchio magico, sembra farsi sempre più incerto. La costituzione di un’alternativa alla attuale stagnazione politico-amministrativa, promossa da un nucleo di esponenti dell’attuale maggioranza, che ormai, palesemente e senza mezzi termini, prende le distanze dalle insipide iniziative amministrative della Sindaca, ne è la riprova.
In conclusione, riteniamo che i prossimi mesi, oltre che da un punto di vista meteorologico, siano per la Sindaca, (politicamente parlando) particolarmente caldi. Noi non staremo certo a guardare, e continueremo ad osservare attentamente le vicissitudini che, giorno dopo giorno, stanno inesorabilmente confermando una situazione politico-amministrativa nefasta e fallimentare, che a nostro avviso ha molte similitudini rispetto a quella che fece naufragare la prima Amministrazione Medau.
I CONSIGLIERI COMUNALI
Angelo Pittaluga, Donatella Fa, Elisabetta Loi, Andrea Abis, Francesca Toccori