PROGRAMMA TRIENNALE OPERE PUBBLICHE: CURIOSITA’ E FANTASIE IN SALSA PRE-ELETTORALE

Ogni occasione è ghiotta per vendere fumo a buon mercato, soprattutto ora che la tanto bramata candidatura alle prossime elezioni regionali si avvicina a grandi passi.

L’ultimissima si è materializzata in Consiglio Comunale il 30 novembre scorso, in seguito alla discussione e approvazione dell’ ordine del giorno sul triennale delle opere pubbliche. Al di là dei toni trionfalistici della Sindaca, che come da prassi se la suona, se la canta e se la balla allegramente, è bene evidenziare alcuni aspetti che, a nostro avviso, fanno assumere alle scelte fatte una lettura e, soprattutto, un’interpretazione totalmente diversa dalla sua.

Il primo aspetto che colpisce è relativo al fatto che, dopo ben 4 anni, il Comune di Pula non ha avuto ancora nessun finanziamento regionale degno di nota per realizzare opere pubbliche; ugualmente non c’è traccia di finanziamenti nazionali o europei. Chiunque è in grado di capire che il peso politico della Sindaca al di fuori dei confini paesani è pari a zero. Gran parte delle opere in fase di realizzazione e da realizzare, quindi, fanno parte della politica cara all’Amministrazione Medau, ovvero del  “pagherò” rivolto ai posteri, con l’indebitamento del Comune per milioni di euro per mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti.

L’elenco? Eccolo: € 816.000 per le piante, staccionata e graniti del litorale di S. Margherita. L ‘opera faceva parte tra quelle previste 4 anni fa, e oggi non è ancora terminata. Sui cedimenti della strada c’è ancora il nastro rosso da cantiere.

250.000 per l’illuminazione (ancora a S.Margherita) ma i lavori non sono sono neppure iniziati.

Un altro mucchio di bei soldini presi a prestito con il mutuo per realizzare “ il bosco di città”, “il tiro a piattello”, la bitumatura di alcune strade cittadine, la sede dell’AVIS, il campo da tennis. Persino le gigantografie copri-rudere dello scatolone fatiscente contiguo alla chiesa di S. Efisio sono state acquistate con un mutuo: senza entrare nel merito di ciò che ritraggono e rappresentano, c’è tuttavia da evidenziare che questa sorta di barzelletta, data la natura e lo scopo dei pannelli, solo una Amministrazione come lo è quella della Medau poteva ideare e concretizzare.

40.000 iscritti a bilancio per le feste natalizie: luminarie, alberi di natale, qualche band di artisti solitari che, come negli anni addietro, suonerà e canterà per allietare la desolazione di una piazza deserta o quasi. Non è dato sapere se arriverà la pista di pattinaggio di plexiglass similghiaccio, che due anni orsono costò diverse decine di migliaia di euro, naturalmente tutto a carico dei cittadini.

Sia chiaro che non abbiamo nulla da obiettare sugli addobbi di Natale, ma ciò non ci esime da far notare a chi ci legge che in paese, per sostituire le luci dei lampioni fulminate, spesso trascorrono mesi di attesa, e ci sono certi quartieri in cui l’illuminazione pubblica lascia alquanto a desiderare.

Abbandonando la parentesi natalizia, va sottolineato che durante la seduta di Consiglio sono emerse molte curiosità e altrettante fantasie. Dalle prime, ovvero da quelle tratte dalla categoria “curiosità”, cronoprogrammi delle opere alla mano, scritte cioè nero su bianco, la Sindaca ha sciorinato che nei primi mesi del 2019 porterà a conclusione opere al momento neppure iniziate, alcune delle quali non hanno nemmeno la stesura del progetto definitivo: far vedere che si è efficienti e apparire in modo da far percepire alla gente che si fa qualcosa, soprattutto in vista delle elezioni regionali, è un preciso ordine di scuderia.

Poi ci sono le “fantasie”, ovvero opere per milioni di euro, per la realizzazione delle quali non c’è né progetto (nemmeno in bozza), tanto meno la copertura finanziaria. Qual’è la loro funzione? Specchietti per le allodole, nella speranza che qualcuno resti abbagliato e si illuda che, a breve, vengano realizzate.

In conclusione, per inquadrare il triennale delle opere pubbliche nel modo più consono e appropriato, definirlo “raffazzonato” ci sembra il termine forse poco elegante ma eloquente e corretto. Oltre alle innumerevoli imprecisioni, curiosità e fantasie, il documento prevede la contrazione (manco a dirlo) di mutui per milioni di euro, per la realizzazione di opere considerate “prioritarie” non certo per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, ma per la gloria di chi le propone. La visione politica della nostra Sindaca, che avendo da tempo perso i contatti con la realtà, abbagliata com’è dall’irresistibile richiamo dello scranno regionale, la distoglie giorno dopo giorno dal mandato ricevuto dagli elettori: amministrare Pula con la “diligenza del buon padre di famiglia”. Avremmo voluto declinare questa espressione da codice civile al femminile, ma, non essendo possibile, fa lo stesso: l ‘importante è capire di cosa si parla.

I CONSIGLIERI DI MINORANZA

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