Cagliari, 21 marzo 2018 – Crescono le esportazioni dei prodotti dell’agroalimentare sardo. Lo si evince dalle elaborazioni del Servizio della Statistica Regionale su dati ISTAT. Nell’ultimo trimestre del 2017, l’export è ulteriormente cresciuto attestandosi su un valore pari a 53,3 milioni di euro (5,8 milioni in più rispetto al terzo trimestre dello stesso anno). Ciò permette al sistema produttivo regionale di tenere gli stessi livelli di esportazione dell’anno precedente. A trainare le esportazioni nell’ultimo trimestre sono stati soprattutto i prodotti delle industrie lattiero-casearie (+3,24 milioni) e i prodotti a base di carne, lavorata e conservata (+2,2 milioni). Bene anche il comparto bevande (+0,5 milioni).
Complessivamente, nell’ultimo trimestre del 2017, l’export del settore è cresciuto dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2016. “Registriamo un andamento positivo e incoraggiante che riteniamo anche frutto delle politiche sull’internazionalizzazione che stiamo portando avanti da quasi tre anni”, è il commento dell’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras. L’esponente della Giunta Pigliaru ha incontrato a Cagliari le 42 imprese dell’agroalimentare che partecipano al Piano Export Sud 2, il Programma pluriennale di promozione e di formazione elaborato dal MISE e ICE Agenzia e finanziato con fondi UE. Le aziende sono state impegnate per due giorni negli incontri con 26 operatori stranieri provenienti da Canada, Bulgaria, Palestina, Giordania, Belgio, Olanda, Polonia e Turchia.
“Occasioni come queste – ha detto l’assessora Piras – sono fondamentali perché consentono alle imprese isolane di affacciarsi su nuovi mercati stranieri e, per chi già esporta, di consolidare la propria quota di export. I nostri prodotti hanno bisogno di essere conosciuti sempre di più all’estero. In particolare quelli dell’agroalimentare, perché raccontano una storia plurisecolare, fondata sulla qualità della vita, e nascono in un contesto di eccellenza ambientale. Le azioni e le iniziative del Programma triennale sull’Internazionalizzazione – ha ricordato l’assessora – valgono 32 milioni di euro. Finora abbiamo coinvolto centinaia di aziende attraverso bandi, forum, missioni istituzionali, incontri B2B e formazione di export manager. I risultati sono incoraggianti e le stesse imprese ci spronano a proseguire sulla strada intrapresa e, se possibile, a fare sempre meglio”.
Gli ultimi eventi legati al Piano Export Sud 2 hanno consentito a oltre 80 imprese sarde dei settori lapidei, agroalimentare e arredo e design di confrontarsi con quasi 60 operatori stranieri. Due gli obiettivi: il primo, trasformare le aziende potenzialmente esportatrici in esportatori abituali; il secondo, incrementare la quota di esportazione. La settimana scorsa, con le ‘Le vie della Pietra’, 15 imprese del settore lapidei hanno incontrato 21 buyers provenienti da Finlandia, Svezia, Germania, Iran, Emirati Arabi Uniti, Belgio e USA. Oltre ai B2B, le delegazioni straniere hanno potuto visitare alcune realtà imprenditoriali di Orosei, Olbia, Bassacutena, Tempio e Buddusò.
Nello scorso fine settimana, invece, 25 aziende del settore artigianato, complementi d’arredo e design hanno avuto incontri a Oristano con 15 operatori tedeschi, bulgari, polacchi e nordamericani. Un bilancio più che positivo, sottolineano anche i responsabili di ICE Agenzia. Che già pensano agli imminenti impegni legati al Piano Export Sud 2: il 18 e 19 aprile prossimi, a Oristano, in collaborazione con l’Assessorato dell’Industria e la Camera di Commercio di Oristano, si terranno gli incontri specialistici sui pagamenti internazionali e la gestione del rischio di credito. Si tratta di seminari ai quali possono partecipare le piccole e medie imprese, le cooperative, i consorzi e le reti di impresa. Docente degli incontri sarà Domenico Del Sorbo, esperto di tecniche del commercio estero della Faculty ICE Agenzia.
La partecipazione ai seminari è gratuita e il termine per le iscrizioni, sul sito, scadrà l’11 aprile.
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