Bruxelles, 24 aprile 2018 – Bruxelles fa il punto sul futuro delle Isole e porta all’attenzione, tra le politiche virtuose, il Patto stretto tra Sardegna, Corsica e Baleari per lavorare insieme con l’obiettivo di contrastare gli svantaggi causati dalla condizione geografica ed avere un ruolo da protagonisti nella visione di sviluppo dell’Europa. L’appuntamento è stato oggi, nella sede del Parlamento europeo, con la riunione “Le Isole dell’Unione europea di fronte alla sfida della politica di coesione post 2020”, organizzata dall’Intergruppo parlamentare Isole alla quale ha partecipato, in rappresentanza del presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu. Al tavolo, guidato dal vice presidente dell’Intergruppo Tonino Picula e al quale ha preso parte la Commissaria europea Corinna Cretu, erano presenti il presidente della Corsica Gilles Simeoni, insieme all’assessora corsa Nanette Maupertuis e, in rappresentanza della presidente delle Baleari Francina Armengol, il responsabile delle politiche di cooperazione europea Pablo Pindados, oltre a numerosi componenti del Comitato delle Regioni e della commissione Isole del CPRM, di cui Simeoni è presidente.
Si è discusso di un aspetto centrale per la Sardegna e tutte le altre realtà territoriali con le stesse caratteristiche. La politica di coesione, in termini di investimenti, rappresenta infatti più di un terzo del bilancio europeo e costituisce la principale leva di investimento dell’Unione a favore dei territori. Filippo Spanu ne ha sottolineato il valore, ricordandone l’importanza per lo sviluppo della Sardegna che, nella scelta strategica di puntare sulla programmazione unitaria, gestisce le risorse permettendo ai territori di essere protagonisti, di realizzare una progettazione destinata a migliorare la vita delle persone e ampliare la piattaforma delle opportunità per i cittadini e per le imprese. La posizione delle tre realtà insulari, illustrata alla commissaria Cretu da Gilles Simeoni, è che lo scenario normativo e programmatico post-2020 non lasci indietro le isole ma, al contrario, possa contare sull’attivazione di necessari specifici dispositivi normativi, calibrati sulle sfide dei territori insulari che tengano conto di fattori quali il bacino demografico, l’estensione territoriale, la distanza chilometrica e temporale dal Continente. Una posizione condivisa dal rappresentante delle Baleari Pindados e che, come ha ribadito l’assessore Spanu, non mira a ottenere uno status privilegiato, ma al contrario la necessaria compensazione che permetta alle isole oggettivamente periferiche, ai cittadini e alle imprese di questi territori di essere sullo stesso piano competitivo delle altre regioni, e di godere di quei diritti di eguaglianza sostanziale. Da qui la necessità di incidere sulla normativa europea a partire dalle regole sugli aiuti di Stato, che non tenendo conto della peculiarità insulare come fattore strutturale di svantaggio, penalizzano soprattutto sui fronti trasporti ed energia.
Tutte priorità affrontate sin dal principio dalla Giunta Pigliaru e diventate punti già contenuti nell’accordo stretto dalla Sardegna con Baleari e Corsica, e che Gilles Simeoni ha illustrato anche come significativa azione di cooperazione tra territori europei e che, di fatto, dimostra il protagonismo delle Isole nel rafforzare il messaggio, oggi particolarmente importante, di un’Europa unita e capace di lavorare insieme impostando strategie comuni.</span>
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