Cagliari, 20 luglio 2018 – “Sono le imprese a creare il lavoro, lo sappiamo bene, e per questo abbiamo fatto e continuiamo a fare la nostra parte per sostenerne la nascita, lo sviluppo e il cambiamento, a tutti i livelli. E lo facciamo con responsabilità, perché se scopo della politica è indirizzare verso una visione, il suo principale dovere, quello su cui viene giudicata, è governare il percorso verso quella visione, produrre i fatti concreti che soli possono portare alla realizzazione. È un principio che in questi tempi dominati dalla rapidità vale più che mai, perché globalizzazione e tecnologia distruggono i vecchi mestieri a una velocità di gran lunga superiore a quella con cui se ne creano di nuovi. In questa situazione di distruzione veloce e creazione lenta il ruolo della politica è anticipare il futuro, creando le condizioni perché i nuovi posti di lavoro nascano nel minor tempo possibile”. Lo ha detto oggi a Cagliari, nella sede di Confindustria, il presidente della Regione Francesco Pigliaru nell’intervento che ha concluso l’Assemblea degli associati.
Una lunga relazione, quella del Presidente Pigliaru, che pur tenendo l’industria come principale riferimento, ha toccato molti aspetti delle politiche portate avanti dalla Giunta regionale, restituendo ad ogni tassello il suo posto nel quadro generale. “Viviamo una transizione complessa e mettiamo tutte le nostre energia nel costruire il ponte per superarla, ben consapevoli che per riuscirci non dobbiamo contare su parole magiche ma su parole chiave: la prima è senza dubbio istruzione, ed è il principale acceleratore di futuro che abbiamo a disposizione” ha spiegato Francesco Pigliaru. Il Presidente ha ricordato l’imponente investimento fatto con il programma Iscol@, “che ci ha reso prima regione d’Italia per risorse destinate all’edilizia scolastica e alla didattica, anche se il Governo fa ancora mancare alle nostre scuole 92 dirigenti”, così come le azioni sul fronte del diritto allo studio: “non solo ora tutti gli aventi diritto possono ricevere la borsa di studio universitaria – ha sottolineato -, ma con l’aumento delle risorse destinate abbiamo potuto ampliare la platea facilitandone l’accesso, perché avere più giovani con più conoscenza, più competenze, più formazione significa dare alla Sardegna la miglior prospettiva di crescita. E alle imprese, parallelamente, stiamo dando nel 2018 le condizioni più favorevoli in assoluto per assumere – ha proseguito il Presidente, citando il bonus di 4000 euro di LavoRas sommabile a quello nazionale di 8000 – e insieme abbiamo messo a disposizione gli strumenti per rendere tutto più facile, dal Suape, lo sportello unico che sta dimostrando di lavorare benissimo abbattendo un buon carico di burocrazia, sino alla riforma dei CSL, i Centri Servizi per il Lavoro. E poi le scommesse innovative come Talent Up, che già in questa prima edizione ha saputo riportare in Sardegna giovani preparatissimi, alcuni dei quali provenienti dall’esperienza di Master&Back, e che hanno colto al volo l’opportunità di tornare a casa per fondare qui la loro impresa. In un’ottica complessiva investiamo sul capitale umano, insomma, perché è questa la cosa fondamentale, di qualunque settore si parli. Pensiamo all’agricoltura e all’agroalimentare: la tecnologia, di cui incentiviamo la diffusione, si impone nelle campagne e per sfruttarne al meglio le possibilità bisogna saperla usare. Nello stesso modo, può essere una straordinaria alleata per contribuire a far arrivare nei mercati mondiali i nostri prodotti d’eccellenza. E le nostre linee d’azione sono chiare”, ha specificato il Presidente: “lavoriamo sul contesto per avere più imprese e più forti, lavoriamo sulle crisi per salvare le imprese valide che è possibile salvare, lavoriamo sui giovani per far nascere nuove imprese, essenziali per il futuro.” Un quadro generale in cui Francesco Pigliaru ha poi inserito alcuni punti nodali legati alle politiche industriali della Giunta, a partire dall’energia: “aver portato avanti con tanta determinazione la battaglia sui costi dell’energia è stato cruciale nell’esito positivo ottenuto nella vicenda ex Alcoa, un salvataggio in cui insieme al ministro Calenda ci siamo fortemente impegnati e a ragione, ed è lo stesso impegno che abbiamo messo e stiamo continuando a mettere su Porto Torres – ha sottolineato, facendo riferimento alla chimica verde –, ma in questo caso le risposte non sono ancora arrivate. Noi abbiamo fatto la nostra parte, anche ottenendo dal precedente Governo l’attenzione verso il biodegradabile, ora ENI e Novamont facciano la loro.” Poi, ancora sul tema energia, gli investimenti sull’efficientamento degli edifici pubblici e quelli su smart grid, accumulo, mobilità sostenibile, sino alla questione metano: “nella transizione verso le rinnovabili il metano, come avviene ovunque nel mondo, svolge un ruolo temporaneo ma fondamentale per dare il prima possibile ai cittadini e alle imprese sarde pari opportunità nel settore energetico”, ha evidenziato Francesco Pigliaru. “Ben venga la valutazione del rapporto costi-benefici sul progetto che stiamo portando avanti, che è modulare e tiene conto del ritardo con cui la Sardegna sta arrivando a conquistare questa tappa, così colpevolmente mancata in passato e strettamente legata alla questione insularità, – ha detto, ricordando il Patto con il Governo firmato nel 2016 che ha destinato alla Sardegna oltre tre miliardi di euro per mitigarne gli svantaggi, tra i quali l’assenza del metano. “E proprio l’insularità è per noi la battaglia delle battaglie, il grande tema che affrontiamo su tutti i fronti, a cominciare dal diritto alla mobilità: è di ieri la nostra nuova proposta di continuità territoriale aerea, e con Corsica e Baleari stiamo lavorando ad una forte azione comune, dopo l’estate, con i singoli governi e con Bruxelles. Le nostre isole hanno diritto ad avere pari opportunità di sviluppo con gli altri territori, ma serve incidere sulla normativa degli aiuti di Stato, servono disposizioni specifiche che ci diano gli spazi necessari per mitigare gli svantaggi ricevuti in sorte dalla geografia e rinforzati dalla storia: lo chiediamo uniti e con forza – ha concluso il presidente Pigliaru – ed è tempo che l’Europa ci ascolti.”
Il video della seconda parte dell’intervento del presidente Pigliaru;
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