ALGHERO, 2 FEBBRAIO 2018 – “Quale ruolo dei formaggi Dop nel mercato mondiale? La posizione dei Consorzi di tutela”. È questo il tema che ha animato oggi il convegno organizzato dal Consorzio di tutela del Pecorino romano Dop nelle tenute Sella & Mosca di Alghero dove si sono ritrovati i maggiori portatori di interesse del comparto nazionale ed europeo.

L’assessore. “Il comparto dei produttori primari dell’ovicaprino viene da una stagione difficile, caratterizzata da problemi climatico-ambientali e di mercato, con un prezzo del latte sceso ai minimi storici. Per superare questa emergenza e sostenere le nostre aziende, abbiamo messo a correre 45 milioni di euro che stiamo liquidando per le quasi 11mila domande ricevute”. Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, ripercorrendo le azioni messe in campo dalla Regione negli ultimi mesi per far fronte alle criticità che hanno investito l’intera filiera del lattiero-caseario ovicaprino.

“Abbiamo lavorato per accompagnare l’avvio dell’Organismo interprofessionale latte ovino sardo (Oilos) – ha osservato Caria – che non ha il potere di definire il prezzo del latte, ma di governare attraverso un’analisi dettagliata dei dati l’intero comparto produttivo, di trasformazione e quindi di vendita”. L’esponente della Giunta ha poi ricordato gli interventi di carattere finanziario predisposti dalla Regione per garantire una maggiore liquidità alle imprese: il Pegno rotativo (dedicato alla trasformazione) o il prestito di conduzione (studiato per i pastori) dove la Regione si impegna a coprire buona parte degli interessi bancari. “Abbiamo finanziato con tre milioni di euro il bando sull’internazionalizzazione destinato alle tre Dop ovine (Pecorino romano, Pecorino sardo, Fiore sardo), che hanno contribuito con un altro milione, affinché si stabilizzino i mercati di vendita storici e se ne conquistino di nuovi. Secondo alcune previsioni questo potrebbe garantire margini di crescita che nei prossimi anni si dovrebbero muovere su una forbice tra un +15 e un +25%”.

Caria ha poi ricordato che attraverso l’aiuto dei 13 euro a capo ovicaprino si stanno recuperando i dati produttivi del latte delle stagioni 2015-2016 e 2016-2017. “Questa era una informazione sconosciuta fino a oggi. Sarebbe auspicabile, provando a normarla per legge, una raccolta costante dei dati di produzione da aggiornare mese per mese. Senza i numeri non si va da nessuna parte: non si fa programmazione per la trasformazione e quindi per il governo delle vendite. Senza un’analisi puntuale e attenta sui numeri non si potrà mai dare una regolarità a tutta la filiera che a ogni oscillazione o crollo penalizza sempre l’anello più debole della catena: i pastori”.

I lavori. Ad aprire l’incontro la relazione del presidente del Consorzio del Pecorino romano, Salvatore Palitta, e quindi la relazione introduttiva sullo stato di salute del settore nel panorama internazionale illustrata da Angelo Rossi, della Fondazione Clal (Centro studi dedicato al mondo del lattiero-caseario). E poi gli interventi di Gianfranco Gaias (Ufficio studi Pecorino romano) sull’informazione e la diffusione dei dati nel settore, del presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano reggiano Dop, Nicola Bertinelli, e del direttore del Consiglio di regolazione del Queso Manchego (il rinomato formaggio ovino spagnolo), Pedro Condes Torres, che hanno raccontato le peculiarità di filiera e di posizionamento sul mercato delle proprie produzioni. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, impossibilitato a partecipare all’incontro, ha inviato un video messaggio che è stato proiettato in sala. Sempre in rappresentanza del Mipaaf ha preso la parola il dirigente Luigi Polizzi che segue per il Ministero le politiche di tutela delle Dop. Ricordando lo strumento del Pegno rotativo, ideato dalla Regione in collaborazione con le banche per garantire liquidità soprattutto alle cooperative di trasformazione, Giuseppe Cuccurese, direttore generale del Banco di Sardegna, si è confrontato con Torres sugli eventuali stati di giacenza nei magazzini del Manchego. “A fine stagione”, ha spiegato il direttore della Dop spagnola, “le cantine sono vuote. Non abbiamo problemi di prodotto invenduto”. Il convegno è stato anche occasione di confronto tra i relatori e la platea composta da addetti ai lavori: associazioni di categoria agricola, produttori primari, trasformatori privati e del mondo delle cooperative, e rappresentanti delle altre Dop di pecorino. Sul piano istituzionale ha portato i saluti della città catalana il sindaco Mario Bruno. Un saluto ai partecipanti lo ha dato anche il padrone di casa, Vittorio Moretti, titolare dell’azienda che lo scorso anno ha acquisito la Sella & Mosca.</span>

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Source: Home Regione

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