FASE 1 COVID19: SOLO PAROLE E TANTA PROPAGANDA, COME SARA’ STRUTTURATA A PULA LA FASE 2?

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Ormai della fase 2 della crisi  COVID19 ne parlano tutti. Strano a dirsi, la nostra Sindaca che di solito anticipa i tempi, non ne parla affatto.

Al di là delle prese di posizione inserite con gli avvisi coronavirus a puntate sul suo social (siamo arrivati alla n.29), delle soluzioni tampone adottate in queste settimane, dei passaggi in paese col megafono, ecc.,  ad oggi il  totale silenzio sulle iniziative che dovrebbero sostenere il riavvio delle attività produttive.

I cittadini hanno bisogno di lavoro non di assistenzialismo, gli imprenditori devono essere aiutati a rimettersi in moto.

Occorre generare, per quanto possibile, opportunità di lavoro e produrre reddito.

Sulle prossime iniziative finalizzate al controllo del distanziamento sociale tutto ancora tace. Per adesso solo una sovraesposizione mediatica che appare, e non solo a noi, un tantino fuori luogo:  interviste e comunicati stampa finalizzati ad autoincensarsi, privi di reali contenuti.

Anzi,  se vogliamo parlare  della formidabile trovata  di mobilitare il paese per la consegna di due mascherine usa e getta,  esponendo i cittadini a inutili rischi, raggiungiamo i limiti del ridicolo. Alla stessa data in cui sono state consegnate a Pula, altri Sindaci del territorio (e non solo loro), in rapporto al numero degli abitanti, ne avevano consegnato ai loro cittadini delle quantità maggiori, coinvolgendo le associazioni di volontariato e, soprattutto facendole recapitare a domicilio, come è  normale che fosse, senza tanta pubblicità, e senza nessun rumore mediatico.

Da noi a Pula, invece, la Sindaca ha promosso  “il pellegrinaggio” dei cittadini che sono stati costretti in qualche modo, con tanto di autocertificazione, a recarsi fuori casa per poi  trovarsi al cospetto di amministratori compiaciuti della mirabolante trovata; il tutto di fronte alle immancabili telecamere che, con tanto di intervista a corredo, immortalavano l’eccezionale evento.

In questo periodo di grande difficoltà, con i pellegrinaggi promossi dalla Sindaca, che avranno  certo colpito ancora di più la nutrita schiera di fans estasiati da tanta magnanimità, continuiamo di contro a notare un fastidio sempre crescente tra le  persone controllate  dai vigili e i dai barracelli i quali,  fuori dai market, si accertano che il popolo di clienti carichi di buste della spesa sia ligio alla prescrizione di aver con se la cartella annonaria, procedendo, la dove ci sia stata anche  una banale dimenticanza, e  in qualche altro caso di disubbidienza, alla  schedatura fotografica da depositare in comune per comminare la pena pecuniaria in danno dei temibili trasgressori.

Ci auguriamo che i controllori  perlomeno  abbiano l’accortezza di utilizzare i cellulari di servizio e di rispettare la normativa sulla privacy delle persone controllate.

Nella lungimiranza dell’ordinanza sindacale, sembra che tutti i problemi di distanziamento sociale del nostro territorio  fossero  ricondotti ai market cittadini, individuati come luoghi da dover frequentare con estrema cautela, senza se e senza ma. Si sarebbe potuto ridurre e di molto il rischio del contagio  alla radice, calmierando l’ingresso in base alla superficie di vendita dei market. Invece la Sindaca ha preferito percorrere la strada dell’ordinanza d’imperio che, come in più occasioni abbiamo avuto modo di evidenziare, presenta serie criticità sulla privacy, tante incongruenze e inutili limitazioni.

L’infelice dichiarazione sulla stampa nei giorni di Pasqua, quando fece chiaramente intendere che la presenza nelle seconde case di cittadini non residenti sarebbe stata una iattura, è un’altra delle sue memorabili dichiarazioni fondate più su una sua personale convinzione che su dati concreti sul numero dei trasgressori. Al di là della sua percezione,  ci siamo chiesti quali iniziative avesse eventualmente intrapreso per contrastare queste presunte violazioni.

Che sia questo un periodo di grande difficoltà per tutti, lo abbiamo già ribadito, e ci saremmo aspettati che  la sua pagina social, diventata a pieno titolo la pagina ufficiale del comune, contenesse ben altre informazioni. Invece è la bacheca in cui spicca il quotidiano invito  a visionare i suoi appuntamenti televisivi, o in mancanza d’altro, qualcosa come  la banalissima rinfrescata delle strisce pedonali.  Altre amenità del genere  vengono pubblicate con cadenza quotidiana poiché nascono dalla necessità di essere sempre sul pezzo, purché si dica qualcosa che tiene sempre pronto ad abbassarsi il ditino dei fans sul tastino del pc o dello smartphone che invia i like.

Se la fase 1 della crisi COVID19  ha consolidato la strategia del galleggiamento e della navigazione a vista, non ci rimane che sperare nella fase 2.

E la sua maggioranza uscirà prima o poi   dal cronico torpore e dalle contraddizioni politiche che la contraddistinguono?

I CONSIGLIERI DI MINORANZA

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