Roma, 8 novembre 2018 – “Non possiamo aspettare la prossima alluvione, la prossima frana, il prossimo sisma. Per le Regioni, che ora devono affrontare anche le spese della ricostruzione, chiediamo un serio impegno del Governo e in particolare del ministero dell’Ambiente per la realizzazione di progetti di qualità per la difesa e la prevenzione del rischio. E vogliamo che sia fatto attraverso un gioco di squadra con le Regioni, le Province autonome, gli Enti locali, in tempi certi con le adeguate risorse finanziarie”. Così Donatella Spano, assessora della Difesa dell’ambiente della Regione Sardegna e coordinatrice della Commissione Ambiente ed Energia in Conferenza delle Regioni. Oggi, a Roma, insieme alle altre Regioni ha incontrato il ministro dell’Ambiente, prima della seduta, per il punto sul dissesto idrogeologico. Ha sottolineato che per l’Italia, il Paese che negli anni ha maggiormente attinto al Fondo di Solidarietà dell’Unione europea, “è urgente interrompere la continua rincorsa per tamponare le emergenze e procedere nell’attività di prevenzione strutturale, contrastando le cause dei molti ritardi, delle inutili burocrazie e della scarsa chiarezza sui ruoli istituzionali”.
OPERE FINANZIATE NELL’ISOLA E DOSSIER. L’assessora Spano riferisce lo stato degli interventi finanziati contro il dissesto idrogeologico in Sardegna previste dal Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo (ReNDiS): per Olbia, Cagliari-Pirri, piccole frane, canali tombati e ponti sono stati approvati e finanziati progetti oltre 204 milioni di euro di risorse statali. Il fabbisogno per gli altri interventi sul territorio è di oltre 1,4 miliardi. Inoltre l’accordo con il ministero dell’Ambiente del novembre 2017 prevede un finanziamento da quasi 12 milioni per la progettazione di altri 70 interventi. Nel dossier presentato al ministro Costa dall’assessora Spano lo scorso luglio, il dissesto idrogeologico e la tutela del suolo era una delle priorità ed era stato evidenziato il ruolo strategico della pianificazione in un quadro di rischio sempre aggiornato, fornito dal Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico – Italia Sicura. “Occorre quindi procedere con il completamento degli interventi”, osserva la titolare dell’Ambiente della Regione Sardegna.
PAESE E REGIONI AL SICURO. Alla luce dello scioglimento della Struttura di missione e del passaggio di funzioni al Ministero dell’Ambiente, Donatella Spano sottolinea che occorrono garanzie per riprendere il percorso avviato, sia sul livello di coordinamento con le altre istituzioni in una logica necessariamente sistemica, che di efficienza e tempestività: “Il ministero dell’Ambiente deve garantire il reperimento delle ulteriori risorse finanziarie per combattere seriamente il problema del dissesto idrogeologico del nostro Paese per il quale il fabbisogno previsto è di 1,5 miliardi all’anno: come si può pensare di dare una seria risposta a questo fabbisogno con soli 300 milioni di euro all’anno? Sono necessari ulteriori fondi – conclude – per dare l’avvio ai programmi di intervento già definiti, approvati e finanziati e per procedere a siglare i nuovi accordi per garantire la realizzazione degli altri progetti già inseriti dalle Regioni e dalle Province autonome nella piattaforma ReNDiS: sono oltre 9mila i progetti caricati, per una richiesta di fondi statali di circa 26 miliardi di euro”.</span>
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