Da indiscrezioni abbiamo avuto la sensazione che le nostre dichiarazioni rilasciate sulla stampa in merito alla visita degli inquirenti in comune, siano state interpretate come se fossero in qualche modo dirette al personale degli Uffici. A scanso di equivoci e con l’obiettivo di essere chiari fino in fondo rimarchiamo la nostra fiducia al personale degli uffici che, in questi 7 anni di mandato della sindaca Medau, ha subito le conseguenze della mancanza di indirizzi politici e una cronica lontananza alle istanze tese al miglioramento dei servizi offerti che venivano rappresentate dai diversi settori amministrativi.
Un malessere che abbiamo sempre evidenziato pubblicamente, e sulla quale chi è stato da noi chiamato in causa con motivazioni chiare e circostanziate ha sempre fatto orecchie da mercante. Ricordiamo i nostri richiami, i nostri articoli in cui si mettevano in evidenza il modo superficiale, poco autorevole e per certi versi autoritario, con cui sono stati gestiti gli uffici e il personale che lavora alle dipendenze dell’Ente. Ricordiamo l’assurda condizione che ha determinato un progressivo impoverimento, in termini quantitativi, di risorse umane e professionali, una vera e propria desertificazione degli uffici. Chi dei funzionari e degli impiegati se l’è potuta dare a gambe l’ha fatto senza rimpianti.
Negli uffici, ovvero nel motore della macchina amministrativa, abbiamo avuto un pericoloso turnover di responsabili di area, e i pochi impiegati rimasti hanno dovuto subire le stesse difficoltà dei loro capi settore. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i gravi disagi subiti dai cittadini impossibilitati ad avere risposte in tempi utili, servizi gravemente carenti, impiegati sfiniti e quant’altro. Abbiamo addirittura avuto il settore della Polizia Locale, strategico per una cittadina turistica, affidata a 2 Agenti precari in piena estate.
Vogliamo parlare dei presìdi di vitale importanza per lungo tempo sguarniti di una figura apicale? L’Ufficio finanziario, l’Ufficio Affari Generali, il già citato settore della Polizia Locale, L’Ufficio Edilizia privata ridotti all’osso per mesi e mesi. Il rimedio è stato quello di sovraccaricare i pochi funzionari rimasti, che stoicamente si sono dovuti sobbarcare una miriade di compiti aggiuntivi, al di sopra delle normali possibilità umane e professionali.
In un articolo dell’inizio del 2019, in cui già nel titolo ”Si salvi chi può” si faceva una fotografia della drammatica situazione degli uffici comunali, in qualche modo preannunciavamo le prevedibili conseguenze di una simile realtà, compresi i possibili errori in cui sarebbero potuti incorrere i funzionari che, su nomina sindacale, oltre al lavoro proprio della loro area, venivano proiettati a dirigere dei settori di cui non si erano mai occupati precedentemente.
Dopo questa esperienza si è passati alla ricerca delle mobilità professionali da altri comuni, sistematicamente andate deserte (chissà per quale motivo), fino a quando non si è raschiato il fondo del barile andando a ripescare gli ultimi nominativi iscritti nelle graduatorie, i quali, da un punto di vista professionale, vista la posizione, sicuramente non erano stati migliori nella selezione dei concorsi. Anche su queste scelte potremmo fare delle considerazioni: ce li ricordiamo i mantra del “lavoro ai pulesi” recitati durante le celebrazioni dei lontani fasti della campagna elettorale? Non solo la Sindaca non ha mantenuto la promessa del lavoro ai pulesi, ma addirittura non ha dato ai pulesi neanche l’opportunità di partecipare ai concorsi, avendo fatto la scelta di reclutare il personale da graduatorie stilate a seguito di concorsi effettuati in altri comuni. Fortunatamente i pulesi, a dispetto delle scellerate scelte di questa Amministrazione, i concorsi li hanno vinti in altri Comuni, risultando sempre tra i primi. Alcuni di essi, oggi, sono degli apprezzati funzionari e impiegati in altre sedi.
Dopodiché c’è da menzionare l’era dei consulenti della Sindaca su cui abbiamo nutrito e nutriamo forti riserve soprattutto se analizziamo il rapporto tra soldi pubblici spesi per le loro prestazioni e l’apporto qualitativo delle consulenze ottenute.
Un capitolo a sé meriterebbe la “trasparenza amministrativa”, su cui bisognerebbe riuscire a far capire alla nostra Sindaca che non fa parte di una sua gentile concessione, ma è una prerogativa prevista dalla legge, un diritto dei cittadini e, a maggior ragione, dei consiglieri di minoranza. Per farsi un’idea, basti vedere in che modo, in questi anni, è stato curato il sito web istituzionale del Comune di Pula, ivi compreso l’apposito spazio che dovrebbe essere utilizzato proprio per la trasparenza. Senza poi contare le nostre innumerevoli richieste finalizzate ad approfondire argomenti riconducibili al nostro mandato elettorale, il più delle volte rimaste inevase anche quando si trattava di questioni contabili.
Da queste considerazioni ne traiamo la conclusione che il malessere degli uffici, non si può relegare, come lascia intendere la Sindaca, ad atti riconducibili all’esclusivo operato degli uffici, sui quali continuiamo ad avere fiducia e la dovuta considerazione. Molti dubbi e titubanze, e non da oggi, riversiamo proprio sulla Prima Cittadina, sul suo grado di responsabilità di fondo ascrivibile al discutibilissimo modo di interpretare il suo rapporto con gli uffici, sin dal primo giorno del suo mandato.
Nel rinnovare la piena fiducia nel personale degli uffici, il nostro auspicio è naturalmente che il tutto si risolva con l’accertamento della piena correttezza amministrativa e procedurale degli atti e dei documenti esaminati dagli inquirenti.
Ciò, tuttavia, non sminuisce di una virgola il severo giudizio negativo con cui giudichiamo l’operato politico e amministrativo della Sindaca, della Giunta Comunale e dell’Amministrazione che la sostiene.