CHIESA DI S.EFISIO: IL PIAGNISTEO DELLA SINDACA, INUTILE PER SALVARE IL MONUMENTO.

Gentile Sindaca,

avvezza com’è alle televisioni, alle foto, ai giornalisti, in occasione dell’annuale conferenza stampa sulla presentazione della 363^ festa di S.Efisio, oltre alle consuete frasi di circostanza, parlare dello stato di criticità in cui versa la Chiesetta, come Lei ha fatto, e allo stesso tempo chiedere, in quel contesto, dei soldi per metterla a posto, ci è sembrata una caduta di stile, una sorta di boomerang i cui effetti sono ben noti. Ha sprecato un’altra occasione per tacere, e ha di fatto messo in evidenza l’ incapacità di individuare le priorità della Sua azione amministrativa che, purtroppo, in 5 anni si sta confermando e consolidando ogni giorno che passa.

Ci chiediamo cosa abbia fatto sinora per salvaguardare questo prezioso gioiello architettonico. La risposta l’ha data Lei stessa nelle Sue dichiarazioni, quando ha candidamente annunciato che nel 2019 saranno a disposizione risorse tratte dal bilancio comunale per 20 mila euro, che tradotto significa nulla o quasi. Un’autentica burla, perché non c’è un termine alternativo per definire questa miseria, soprattutto se rapportata ai 40 mila euro buttati al vento per il flop delle feste natalizie. Così come ci sembra impropria e inopportuna l’enfasi con cui Lei ha annunciato in Consiglio Comunale i 70 mila euro di finanziamento ottenuti che, al netto delle spese per progetti e studi, si tradurranno, ad essere ottimisti, in 40 mila euro di lavori concreti, al netto dei vari oneri che ne derivano.

Ma, ancora una volta, l’aspetto che ci lascia più perplessi è che la Sua Amministrazione, in questi ultimi 5 anni, ha incassato circa 6 milioni di euro derivanti dalle opere di urbanizzazione di “Is Molas” , del Forte Village, che si aggiungono agli oneri dovuti dai privati. Nel considerare che, da subito, ha abbandonato l’idea di costruire la piscina, solo perchè frutto di un’idea di chi l’ha preceduta, ci farebbe piacere conoscere in quali opere pubbliche qualificanti ha impiegato queste risorse. A queste cifre importanti si devono aggiungere i mutui da Lei contratti per milioni di euro.

Le attenzioni per la Chiesa di S. Efisio non le valutiamo dalle parole e dalle richieste fatte in una conferenza stampa, ma dall’impegno che ha profuso quotidianamente in questi anni di mandato. Nel considerare che il monumento Le stava tanto a cuore, è impensabile che non Le sia mai venuto in mente di inserire nel triennale delle opere pubbliche almeno 200 mila euro per il suo recupero. I soldi c’erano! Lei, invece, ha preferito utilizzarli per iniziative che forse Le avranno dato qualche momento di visibilità in più, ma di cui, purtroppo, non rimarrà traccia in termini di ricadute per la comunità che amministra. Una cifra che avrebbe dimostrato, oltretutto, l’impegno, l’importanza affettiva per il luogo, la sensibilità verso azioni di tutela e salvaguardia, e che sarebbe stata un buon biglietto da visita per richiedere ulteriori finanziamenti.

Poi c’è il capitolo mutui: non si è messa nessun problema per indebitare il comune per milioni di euro, per finanziare opere sicuramente non prioritarie. Perché non ha utilizzato queste risorse per risanare la Chiesa che, oltre all’aspetto religioso, rappresenta un raro esempio di architettura romanica che tutti ci invidiano?

C’è un altro aspetto di non poco conto che pochi conoscono: con delibera di Consiglio n°24 del 7 aprile 2014 venne approvato il progetto preliminare per la realizzazione dell’opera pubblica denominata “RECUPERO, VALORIZZAZIONE E MESSA IN SICUREZZA DELLO STABILE ADIACENTE ALLA CHIESA DI SANT’EFISIO con apposizione alle aree del vincolo preordinato all’esproprio, ai sensi dell’art. 9 del DPR n. 327/2001”. Forse Lei, Sindaca, ignora il fatto che in passato sono state intraprese importanti interlocuzioni con l’allora Sindaco di Cagliari Zedda, anche per acquisire l’altro stabile adiacente alla Chiesetta, di proprietà cagliaritana, ovvero la cosiddetta “casa del parroco”. Che fine hanno fatto queste azioni preliminari? Quali impedimenti o ostacoli Le hanno impedito di perseguire questo obiettivo?

Se Lei, invece di vedere nell’operato dei suoi predecessori, in un ottica di continuità amministrativa, qualcosa di perfezionabile, non da demolire e buttare in discarica senza ripensamenti e senza nessuna remora, e avesse, invece, portato avanti azioni già avviate, forse questi edifici sarebbero stati già acquisiti al patrimonio comunale e risanati, potendo contare anche sull’Amministrazione di Cagliari, politicamente affine al Suo credo politico. Invece, subito dopo la vittoria del 2014, accecata dal sentimento di rivalsa politica nei confronti degli “avversari-nemici” e dall’arroganza, non solo a livello locale, ha incominciato vedere fantasmi dappertutto, portando Pula all’isolamento politico e amministrativo.

Dall’analisi di queste argomentazioni si capisce che il Suo effettivo interesse per risanare il prezioso monumento è stato pari a zero e che le parole accorate in conferenza stampa sono colpevolmente tardive. Un modo grossolano per scrollarsi di dosso delle responsabilità e, come Suo solito, addossarle su altri, naturalmente con il contorno del discorsetto strappalacrime di circostanza che richiama ai valori, agli affetti, ai sentimenti: insomma, la solita melassa a cui ormai ci siamo abituati.

Questi sono i risultati, questi sono i Suoi frutti, maturati nell’albero delle promesse e delle buone intenzioni mai mantenute!

Ad oggi Lei dovrebbe cominciare a sentire il peso del fallimento, perché, magari, a dirglielo sono alcuni Suoi stessi Consiglieri di maggioranza, oltre che a parecchi dei Suoi amministrati. Si renda conto che sta riducendo il paese “in braghe di tela”, perchè la Sua azione politico-amministrativa si sta rivelando, giorno dopo giorno, assolutamente inadatta a dare ai cittadini persino i servizi essenziali.

Cordialmente

I Consiglieri della Minoranza

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