Cagliari, 20 febbraio 2018 – “Rispetto a tempi e procedure messe in campo nelle precedenti programmazioni per le Misure del PSR riguardanti i giovani e gli investimenti nelle aziende o per la trasformazione, oggi possiamo dire di avere un ritardo inferiore, di aver aumentato la spesa e di aver lasciato inevase molte meno domande. Non ci sottraiamo comunque alle nostre responsabilità e faremo tutto il possibile per dare le dovute risposte ai cittadini, riducendo ancora di più i tempi di competenza regionale e cercando di aumentare le risorse disponibili che a oggi sono insufficienti per tutti coloro che hanno presentato le domande di aiuto”. Lo ha detto questo pomeriggio l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, durante una conferenza stampa, organizzata nella sala Giunta del Consiglio regionale, in cui ha illustrato lo stato di avanzamento delle domande pervenute sui bandi della Misura 6.1 (Primo insediamento dei giovani in agricoltura), Pacchetto giovani (Misura 6.1 integrata dalla 4.1, sugli investimenti), Misura 4.1 (sostegno a investimenti nelle aziende agricole) e 4.2 (sostegno a investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e dello sviluppo dei prodotti agricoli). All’incontro hanno partecipato i direttori generali dell’Assessorato e dell’Agenzia Argea Sardegna, Sebastiano Piredda e Gianni Ibba. Le Misure in questione sono inserite nel Programma di sviluppo rurale 2014-2020, la cui spesa è iniziata in tutta Italia l’1 gennaio 2016. Con una disponibilità totale di 1 miliardo e 308 milioni di euro, il PSR della Regione Sardegna è il quarto a livello nazionale in termini di risorse.
“Per soddisfare tutte le domande ricevute su Misura 6.1 e Pacchetto giovani – ha ricordato Caria – sarebbero necessari altri 80milioni di euro. Io sono dell’idea che è necessario rimodulare il PSR così da trovare nuove risorse per far scorrere le graduatorie. Vorrei dare una risposta positiva a tutti questi giovani che hanno deciso di voler costruire il proprio futuro in campagna. Ma questa rimodulazione non la posso fare da solo. Tutti i diversi portatori di interesse che condividono l’importanza del ricambio generazionale in agricoltura devono fare proposte e indicare dove possiamo andare a prendere i soldi: la coperta è corta e se si vuole rimpinguare un intervento dobbiamo ridurre le spese da altre parti. Sono talmente convinto che dobbiamo puntare sui giovani che domani mi verrebbe voglia di manifestare con loro”, ha aggiunto l’assessore. “Prima dell’estate e con la completa collaborazione dell’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura (Agea) – ha concluso l’esponente della Giunta – ci auguriamo che buona parte degli aiuti siano erogati. Da qualche settimana la macchina dei pagamenti è partita, farò quanto di mia competenza per sollecitare gli uffici romani affinché si velocizzino il più possibile le attività”.
Misura 6.1. Il bando, aperto il 15 marzo 2017, si è chiuso il 15 aprile 2017. La Misura 6.1 classica prevede un aiuto di 35mila euro a fondo perduto per ogni nuovo giovane, sotto i 41 anni, che si insedia in agricoltura. Le domande pervenute sono state 1668.
Pacchetto Giovani. Il Pacchetto giovani (Misura 6.1 + Misura 4.1 sugli investimenti) a differenza del primo insediamento classico prevede un aiuto a fondo perduto di 50mila euro: 35mila + altri 15mila. Questa integrazione punta a sostenere gli investimenti sulla nuova azienda e prevede quindi l’attivazione della Misura 4.1. Le domande pervenute su questo intervento sono state 1317.
Sul totale delle due azioni sono giunte quindi 2985 domande.
Risorse finanziarie disponibili. Sulla 6.1 semplice sono stati stanziati 20milioni e 20mila euro, mentre sul Pacchetto giovani 50milioni(20milioni di euro provenienti dalla Misura 6.1 + 30milioni dalla 4.1).
L’ammontare generale per il ricambio generazionale in agricoltura supera quindi i 70milioni di euro.
Attualmente è in corso l’istruttoria e quindi le prime concessioni (al 31 gennaio erano circa 210mila euro) per le 572 domande di primo insediamento semplice per le quali sussiste la copertura finanziaria. Anche sulle 311 domande accolte per il Pacchetto giovani è in corso l’istruttoria.
Su 2985 domande pervenute 883 sono coperte dal finanziamento con gli oltre 70milioni di euro già disponibili. Non si esclude tuttavia che altre domande, qualora tutte le risorse sugli investimenti non vengano utilizzate, possano scorrere sul Pacchetto giovani.
Distribuzione territoriale. Le 572 domande accolte sulla 6.1 sono così distribuite nelle ex province: 36 provincia di Cagliari; 18 Medio Campidano; 185 Nuoro; 154 Sassari, 12 Carbonia-Iglesias; 36 Olbia-Tempio; 55 Ogliastra; 76 Oristano. Le 311 domande del Pacchetto giovani sono così distribuite: 44 provincia di Cagliari; 18 Medio Campidano; 71 Nuoro; 81 Sassari; 5 Carbonia-Iglesias; 32 Olbia-Tempio; 33 Ogliastra; 27 Oristano.
Vecchia programmazione 2007-2013. La vecchia programmazione agricola 2007-2013 prevedeva una sola tipologia di finanziamento, 35mila euro a fondo perduto, per il primo insediamento in agricoltura dei giovani under 40. Era quindi assente lo strumento del Pacchetto giovani con il finanziamento di 50mila euro a beneficiario. Nel primo bando della Misura 6.1 (allora Misura 112), aperto a luglio 2009 e con le prime concessioni fatte a gennaio 2011, erano giunte 3764 domande di cui 1077 finanziate con i 50milioni e 15mila euro disponibili.
Misura 4.1. Il bando sulla Misura 4.1, aperto il 28 novembre 2016, si è chiuso il 16 gennaio 2017 con 1286 domande pervenute. Al 31 gennaio 2018 sono in istruttoria 644 domande di cui 401 con istruttoria già definita: 329 concessioni per un totale di 31milioni 512mila e 467,82euro. Sono invece 72 quelle non ricevibili o ritirate dagli imprenditori. I fondi disponibili ammontano a 70milioni di euro.
Il primo bando sugli investimenti della scorsa programmazione 2007-2013 (allora Misura 121) vide la presentazione di 1273 domande: 540 furono finanziate con 45milioni e 860mila euro
Misura 4.2. Il bando sulla Misura 4.2, aperto il 28 novembre 2016, si è chiuso il 16 gennaio 2017 con la presentazione di 99 domande. Al 31 gennaio 2018 sono state istruite 85 pratiche con 62 concessioni per un importo di 21milioni 478mila e 140,29euro. I fondi disponibili per la Misura sono 25milioni di euro.
Il primo bando equivalente alla 4.2 nella scorsa programmazione 2007-2013 (allora Misura 123) vide la presentazione di 96 domande: 45 furono finanziate con uno stanziamento di 17milioni e 217mila euro.
Stato della spesa in agricoltura. Le risorse del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 spese dalla Regione Sardegna al 31 gennaio 2018 ammontano a 275milioni 280mila e 624,36euro. La spesa sulla nuova programmazione iniziata l’1 gennaio 2016 si concluderà con il regime N+3 (tre anni oltre la programmazione prevista formalmente dall’UE) il 31 gennaio 2023.
La Regione Sardegna, a oggi, ha già raggiunto gli obiettivi di spesa imposti da Bruxelles per il 31 dicembre 2018. In ambito nazionale la Sardegna è al sesto posto (in questi ultimi due anni si è sempre attestata fra la terza e la quarta posizione) in termini di quantità di pagamenti erogati. Sta avanti il Veneto (che lavora con un proprio Organismo pagatore regionale) e le Province autonome di Trento e Bolzano, e per un decimale Umbria e Calabria. Con i pagamenti non ancora rendicontati di queste ultime 3 settimane, dove in Sardegna sono arrivati circa 40milioni, non c’è da escludere che si sia di nuovo risaliti al terzo o quarto posto.
Dall’estate 2017 a oggi, per far fronte alle emergenze climatico-ambientali, la Regione ha incrementato direttamente o indirettamente gli stanziamenti per l’agricoltura sarda di circa 120milioni di euro: 45milioni per comparto ovicaprino (fondi regionali); 20milioni per bovino e resto dell’agricoltura (fondi regionali); 30milioni di fondi FSC per il settore irriguo e quindi i Consorzi di Bonifica; 3,5mln di risorse nazionali per fine carriera pecore; 4,1mln di fondi nazionali e altri 2 regionali per bando nazionale indigenti con l’acquisto di formaggi pecorini Dop; 4,7mln per interventi su epidemia Lingua Blu; 2mln per la cerealicoltura; 5mln la nascita dell’Organismo pagatore regionale in Agricoltura.</span>
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